per
impetrare grazie
Nulla
osta. Genova, 31-8-43 Can. M. CARPANETO rev. del. Viso:
Imprimatur
Genuae, die 3 Sept. 1943. STEPHANUS
FULLE, P. V.
PRIMO
GIORNO
Un
dono prezioso
Perché
la Novena riesca con frutto, si raccomandano due cose importantissime:
-
Innanzi tutto accostarsi ai Santi Sacramenti, od essere almeno in grazia di Dio.
-
Avere la fede più viva nella bontà onnipotente di Gesù Bambino. Gioverà a ciò
ripetere spesso fra il giorno: Signore, accresci in me la fede!.
«Le
do' quanto ho di più caro al mondo» diceva la principessa Polissena nel
regalare al priore dei Carmelitani Scalzi di Praga la statuina del S. Bambino
Gesù. Un piccolo Gesù in cera, con la sinistra che regge il mondo e con la
destra in atto di benedire. Un vero tesoro di cielo!
Comprendi,
o anima devota?... Gesù de-ve essere anche per te ciò che hai di più caro al
mondo.
Che
ami tu?... I piaceri, gli onori, le ricchezze, la vita?...
Ebbene,
sotto la corteccia del piacere, troverai la spina acuta del dolore; dietro gli
onori troverai il fumo che svanisce; tra le ricchezze, non usate rettamente,
troverai il tarlo che le rode e le consuma. Non dimen-ticare mai la felicissima
frase del Santo Padre Pio XI: «Il denaro è un pessimo pa-drone, ma è un
ottimo servitore». Bisogna servirsene giustamente e senza tenervi at-taccato
il cuore...
Tu
senti l'attacco anche alla vita. è giu-sto. Ce l'ha data il Signore. Tutti i
doni di Dio sono grandi; sopra tutti, nel campo na-turale, la nostra vita.
Essa, irradiata dal so-prannaturale, ci dà le vere gioie del presente e le
gioie infinite dell'eternità.
Ma
tu come intendi la vita?... Forse quel-la frivola e mondana che appaga solo i
sensi e fa dimenticare i beni eterni del Cielo? Ti sbagli. Intesa così, diventa
una bolla di sa-pone, iridescente e scintillante se vuoi, ma sempre una bolla
di sapone... Un piccolo soffio di vento, e la bolla ritornerà una goc-cia
d'acqua più o meno sporca; nulla più. No, no: la vita è ben altro!...
Ricordalo!
Essa
è un viaggio per l'eternità, è un mez-zo alla gloria che non muore. Guai a
colui che svisa questo concetto della vita, e si ferma ai suoi bagliori
evanescenti!...
E,
nella vita, Gesù è tutto. E' la sapienza che apre le intelligenze, è la
forza che domi-na le volontà, è il sorriso che abbella le fronti, è la virtù
che nobilita i cuori, è la grazia che imparadisa le anime...
Togli
il sole alla terra; che ti reste-rebbe?... Un buio senza nome, un caos sen-za
fine...
Togli
Gesù alla tua vita; che sarebbe di te?... Saresti un povero uccello senza ali,
un pesciolino che boccheggia fuor d'acqua, un povero cadavere ambulante...
Cadavere, comprendi?...
Volete
andarvene anche voi? disse un giorno Gesù ai suoi Apostoli. - E dove andremo
noi lungi da Te? rispose Pietro; Tu solo hai parole di eterna vita!
Anima
devota, ripeti anche tu le parole di S. Pietro e fanne tesoro. Hai troppo
bisogno di Gesù, per potere startene lonta-no!... Non sei qui ad implorare i
suoi celesti favori?...
Sì,
o Santo Bambino Gesù, ho bisogno estremo di Te. Come potrei farne a meno?...
Anch'io ripeterò coll'Apostolo: A chi an-dremo? Tu solo hai parole di eterna
vita!... E la vita io voglio: da Te, in Te e per Te.
Vita
materiale, o Gesù, finché mi vorrai conservare i tuoi doni di natura. Vita di
grazia, perché Tu solo sei creatore della grazia e santificatore delle anime.
Vita di gloria, perché soltanto per Te e in Te io spe-ro di averla un giorno,
o Gesù, in Paradiso.
Ma
una grazia particolare sono qui a chiederti in questo momento; una grazia che mi
sta tanto a cuore, per cui intendo intraprendere questa devota novena ... (si
può esporla). Deh! ascolta, o Gesù Bambi-no, i miei gemiti... Fa che i
miei voti siano presto esauditi... Non ti riveli forse a noi bambino per
attrarci più facilmente al tuo divin Cuore ed animarci alla confidenza? Io l'ho
questa confidenza in Te... Non ren-derla dunque vana... E mentre io verrò a
Te, ogni giorno della novena, a chiederti la sospirata grazia, Tu ascoltami,
sorridimi e per i meriti della tua divina Infanzia esaudiscimi.
Fa
che le mie lacrime siano presto terse, e al pianto del dolore succeda il sorriso
della gioia, perchè Tu solo, o Gesù, sei la gloria e il sorriso delle anime
che sperano in Te.
Santo
Bambino Gesù, benedicimi. Pater, Ave, Gloria.
Santo
Bambino Gesù, ascoltami. Pater, Ave, Gloria.
Santo
Bambino Gesù, esaudiscimi. Pater, Ave, Gloria.
Gesù,
dolce memoria,
Vero
gaudio del cuore:
Ma
più del miei, più di tutto
Dolce
la sua presenza.
è
il canto più soave,
Più
giocondo all'udito;
è
il pensiero più dolce,
Gesù,
Figlio di Dio.
Speranza
ai peni-tenti,
Benigno
con chi chiede,
Buono
con chi Ti cerca:
Ma
che sarà il trovarli?
La
lingua non può dire,
Nè
la lettura esprimere;
Sol
chi provò può credere
Cosa
sia amar Gesù.
Gesù
sii il nostro gaudio
E
un di sii premio eterno;
In
Te la nostra gloria
Adesso
e in sempi-terno. Così sia.
Sia
benedetto il nome del Signore.
Da
questo momento e per sempre.
O
Dio, che hai costituito l'Unigenito Figliuol tuo Salvatore del genere uma-no, e
volesti che fosse chiamato Gesù: concedi propizio a noi, di poter un giorno
contemplare svelatamente in Cielo, Colui del quale sulla terra veneriamo il
Santo Nome. Così sia.
SECONDO
GIORNO
Tutto
ottiene chi prega davanti a Gesù Bambino
Nel
consegnare la graziosa statuina al priore del Carmelo di Praga, la principessa
Polissena non soltanto donava quanto di più caro aveva al mondo, ma faceva
anche una profezia: - Padre mio, - diceva - onori molto questo Divin Fanciullo,
e stia certo che nulla mancherà al suo convento; perchè io so per prova che
tutto ottiene chi prega con cuore retto davanti a questa sta-tuetta. - E la
profezia di questa pia donna si è avverata.
Profezia?
Sì, o anima devota! Ma prima che dalla principessa Polissena, la profezia uscì
dal labbro divino di Gesù. Durante il celebre discorso della Montagna, Egli
diede precetti e consigli: - Chiedete e vi sarà da-to: cercate e troverete:
picchiate e vi sarà aperto. Ed altrove: - Quanto domandere-te nell'orazione,
credendo, lo otterrete. - Qualunque cosa domanderete al Padre nel nome mio, lo
farò: se chiederete qualche cosa in nome mio, Io la farò.
Vedi,
o anima devota? Gesù lega ogni grazia alla preghiera. Non questa a quella
grazia, ma tutte, purchè - s'intende - la domanda sia ragionevole e non
contraddica agli alti fini della sua Provvidenza nel governo del mondo.
Oh!
se tu conoscessi il valore della pre-ghiera; se tu sapessi farla bene!... Tu
infilzi distrattamente una lunga litania di Pater e di Ave Maria e credi di aver
pregato bene. Forse Gesù, dopo quella lunga litania, po-trebbe ripetere a te
le stesse parole che disse un giorno ai farisei ipocriti: Questo popolo mi onora
con le labbra, ma il suo cuore è lontano da me.
Sicuro.
è il cuore che Gesù vuole. L'ac-cento del cuore che geme, che sospira, che
implora è la miglior preghiera a Gesù.
Ricordi
il buon ladrone su la croce? Una sola parola gli valse il paradiso. Ricordi la
povera samaritana? Balbettò una parola so-la che prorompeva sitibonda dal
cuore: Si-gnore, dammi di quest'acqua, e Gesù la fe-ce santa... E i due
poveri ciechi di Gerico, che dissero per riavere la vista, se non: Signore,
figlio di David, abbi di noi pietà. Signore, si aprano gli occhi nostri?
Ricordati
però che davanti a Dio tu non hai dei diritti, ma dei doveri. Gesù potrà
mettere a prova la tua fede e la tua perseve-ranza. Guai se ti lasci abbattere
alla prima ripulsa!... Soltanto alla sua insistenza la ca-nanea deve la
salvezza della propria figlia. E Gesù, dopo averla provata a lungo, le diede
ampia lode: - Donna, grande è la tua fede: ti sia fatto come desideri.
Prega
dunque Gesù Bambino. Pregalo come un infermo che si rivolge al medico, come un
figlio che implora la mamma sua. Domandagli le grazie di cui abbisogni, ma
chiedile con cuore retto e umile perseveran-za: grazie spirituali ed anche
materiali. Non legargli però le mani; e, dopo aver pregato, ripeti la sua
stessa preghiera: Signore, sia fatta la tua volontà e non la mia! Noi siamo
piccole sue creature e non conosciamo il nostro miglior bene. Egli solo lo sa, e
lo vuole. Lasciamolo dunque fare, chè non avremo a pentircene.
O
Gesù Bambino, proprio così. Piccola tua creatura, io Ti prego e Ti scongiuro
per me, per le persone a me care, per la grazia che attendo dalla tua bontà
infinita... Tu conosci il mio miglior bene; dammelo dun-que, o Gesù.
Deh;
allontanami da ogni tentazione, li-berami da ogni male, donami il cibo mate-riale
e spirituale, fa insomma che ad ogni mio sospiro corrisponda una tua grazia e
che ogni domanda del mio cuore trovi in Te una crescente abbondanza dei tuoi
divini favori. Signore, mio Dio, ascolta la mia preghiera: accordami la grazia
particolare che ti domando, se è per il bene dell'anima mia...
Santo
Bambino Gesù, benedicimi. Pater, Ave, Gloria.
Santo
Bambino Gesù, ascoltami. Pater, Ave, Gloria.
Santo
Bambino Gesù, esaudiscimi. Pater, Ave, Gloria.
Gesù,
dolce memoria,
Vero
gaudio del cuore:
Ma
più del miei, più di tutto
Dolce
la sua presenza.
è
il canto più soave,
Più
giocondo all'udito;
è
il pensiero più dolce,
Gesù,
Figlio di Dio.
Speranza
ai peni-tenti,
Benigno
con chi chiede,
Buono
con chi Ti cerca:
Ma
che sarà il trovarli?
La
lingua non può dire,
Nè
la lettura esprimere;
Sol
chi provò può credere
Cosa
sia amar Gesù.
Gesù
sii il nostro gaudio
E
un di sii premio eterno;
In
Te la nostra gloria
Adesso
e in sempi-terno. Così sia.
Sia
benedetto il nome del Signore.
Da
questo momento e per sempre.
O
Dio, che hai costituito l'Unigenito Figliuol tuo Salvatore del genere uma-no, e
volesti che fosse chiamato Gesù: concedi propizio a noi, di poter un giorno
contemplare svelatamente in Cielo, Colui del quale sulla terra veneriamo il
Santo Nome. Così sia.
TERZO
GIORNO
Sorriso
di grazia
Appena
la statuina del Santo Bambino Gesù fu collocata nell'oratorio interno del
convento di Praga, accorsero a venerarla i novizi ed i religiosi tutti, tra i
quali v'era il Padre Cirillo, il futuro apostolo di Gesù Bambino di Praga. Gesù
ebbe caro tale omaggio e sparse su di loro i suoi primi sor-risi. I novizi
furono presi da insolito fervo-re, ed i religiosi sentirono una forte spinta
verso la perfezione. Anche i beni materiali del convento ne ebbero vantaggio.
Eccoti,
o anima cristiana, i primi frutti della devozione al divin Bambino: santo
fervore.
Gesù
odia la tiepidezza. Soltanto chi si allontana dal fuoco può sentirsi raffredda-re,
e Gesù è fuoco divino di amore. La tie-pidezza è sintomo cattivo di un'anima
lon-tana da Gesù.
Alcuni
la chiamano una malattia spiri-tuale; peggio ancora, una vera etisia spiri-tuale.
Chi ne è colpito crede di vivere spiri-tualmente ed ha vicina la morte. Ben
disse lo Spirito Santo al tiepido: - Poichè tu sei tiepido io comincerò a
vomitarti dalla mia bocca. - Un vomito incipiente!... Quale nausea!... Ecco la
triste sorte dei tiepidi. Ma non sarà più facile, se vicini a Gesù. Egli ha
promesso ai tiepidi il fervore, ed il fervore è vita, è calore, è principio
di salvezza.
Bello
il fervore, ma ancora migliore la perfezione. Gesù prende l'anima e la guida,
di virtù in virtù, di grazia in grazia, di con-templazione in contemplazione
alla vetta della santità. Dio discende verso l'anima, e l'anima ascende verso
Dio. Così essa vivrà di Dio e in Dio, come i tralci vivono della vite. La
linfa della vite sarà la stessa linfa dei tralci.
Suvvia,
o anima devota, non ti solletica il fervore, non ti ammalia l'ideale della perfe-zione?
E l'uno e l'altra puoi avere, sotto la guida benefica e potente di Gesù
Bambino.
O
Gesù Bambino, fuoco divino di amo-re, centro e creatore della cristiana perfe-zione,
a Te io vengo, ai tuoi piedi mi pro-stro. Vedi le debolezze mie, i miei innume-revoli
difetti, la mia abituale inclinazione al peccato. è forse questa mia colpevole
incli-nazione l'ostacolo maggiore ad ottenere le grazie che tanto desidero.
Ebbene, o Gesù, fa che io risorga dal mio stato e m'incam-mini risoluta per la
via santa del fervore ed anche della perfezione. Riscalda il povero mio cuore e
accendilo del tuo santo amore. Così i suoi palpiti ti giungeranno più gradi-ti,
e tu ascolterai benigno la mia preghiera, accordandomi la grazia che ti domando.
Santo
Bambino Gesù, benedicimi. Pater, Ave, Gloria.
Santo
Bambino Gesù, ascoltami. Pater, Ave, Gloria.
Santo
Bambino Gesù, esaudiscimi. Pater, Ave, Gloria.
Gesù,
dolce memoria,
Vero
gaudio del cuore:
Ma
più del miei, più di tutto
Dolce
la sua presenza.
è
il canto più soave,
Più
giocondo all'udito;
è
il pensiero più dolce,
Gesù,
Figlio di Dio.
Speranza
ai peni-tenti,
Benigno
con chi chiede,
Buono
con chi Ti cerca:
Ma
che sarà il trovarli?
La
lingua non può dire,
Nè
la lettura esprimere;
Sol
chi provò può credere
Cosa
sia amar Gesù.
Gesù
sii il nostro gaudio
E
un di sii premio eterno;
In
Te la nostra gloria
Adesso
e in sempi-terno. Così sia.
Sia
benedetto il nome del Signore.
Da
questo momento e per sempre.
O
Dio, che hai costituito l'Unigenito Figliuol tuo Salvatore del genere uma-no, e
volesti che fosse chiamato Gesù: concedi propizio a noi, di poter un giorno
contemplare svelatamente in Cielo, Colui del quale sulla terra veneriamo il
Santo Nome. Così sia.
QUARTO
GIORNO
La
Statuina scomparsa
Da
due anni il Carmelo di Praga possedeva l'inestimabile tesoro della statuina
miraco-losa, quando un feroce grido di guerra in-vase la Boemia. Trasferiti
altrove il novizia-to e la maggior parte dei religiosi, rimasero a custodia del
convento due soli padri. Ven-nero gli eretici e profanarono chiesa e con-vento.
La stessa statuina non fu rispar-miata, che anzi, profanata sacrilegamente,
ebbe le manine spezzate e buttata fra i rot-tami.
Da
quel momento incomincia una dolo-rosa Via Crucis per i poveri Carmelitani e una
triste odissea per l'intera città di Praga.
Com'è
triste la vita quando scompare Gesù!... Rammenti, o anima devota, le pe-ne, le
ambasce della Madonna e di S. Giu-seppe, quando - nel ritorno da Gerusa-lemme
- smarrirono Gesù?
E
quando si può perdere Gesù? Commettendo il peccato mortale. Questo ha il nome
con sè: è morte all'anima. Non già che l'anima - creata immortale - possa
real-mente morire, ma muore alla sua vera vita, cioè alla grazia. Anche il
povero galeotto, condannato alla segregazione cellulare, ha ancora la potenza
alla libertà, ma l'eserci-zio della libertà per lui è spento. Pur viven-do
nel mondo, è segregato dal mondo, è segregato dalla vita sociale.
Povera
anima, quando è incatenata dal peccato mortale! Creata libera, è diventata
schiava di satana; rivestita della stola della grazia, l'ha macchiata
turpemente; resa agi-le ai voli radiosi verso l'infinito, si è addos-sato un
peso enorme che l'inchioda all'in-ferno. Amica di Dio, figliuola di Dio, erede
dei doni di Dio, destinata all'amore eterno, si è buttata a capo fitto negli
artigli di sata-na, coll'infelice prospettiva di un odio eter-no negli eterni
tormenti.
Anima
cristiana, ti senti forse lontana dal tuo Dio? Rientra in te stessa, piangi le
tue colpe, ripara il passato con una buona Con-fessione e ritorna a Gesù.
Promettigli una completa, costante risurrezione, e Gesù avrà ancora per te i
suoi sorrisi, le sue grazie, le sue benedizioni.
Sì,
perdono, o Santo Bambino Gesù!... Ben riconosco le mie colpe, e sento vergo-gna
di me stessa. Io le detesto, le piango e prometto col tuo divino aiuto di non
com-metterle più.
Forse
la mia lontananza da Te mi fa tar-date tante grazie che Tu mi avevi preparate e
che mi volevi largire. Ebbene, ecco che di nuovo io a Te mi avvicino, pentita e
contri-ta. Tu ritorna a me, o Gesù, e con Te ritor-nerà all'anima mia il tuo
amore, la tua gra-zia, il tuo conforto. Purifica il mio cuore da ogni macchia,
affinchè sia meno indegno di Te. Allora solo potrò sperare di venire esaudita
nella mia domanda, ed avrò da Te la grazia che sospiro.
Santo
Bambino Gesù, benedicimi. Pater, Ave, Gloria.
Santo
Bambino Gesù, ascoltami. Pater, Ave, Gloria.
Santo
Bambino Gesù, esaudiscimi. Pater, Ave, Gloria.
Gesù,
dolce memoria,
Vero
gaudio del cuore:
Ma
più del miei, più di tutto
Dolce
la sua presenza.
è
il canto più soave,
Più
giocondo all'udito;
è
il pensiero più dolce,
Gesù,
Figlio di Dio.
Speranza
ai peni-tenti,
Benigno
con chi chiede,
Buono
con chi Ti cerca:
Ma
che sarà il trovarli?
La
lingua non può dire,
Nè
la lettura esprimere;
Sol
chi provò può credere
Cosa
sia amar Gesù.
Gesù
sii il nostro gaudio
E
un dì sii premio eterno;
In
Te la nostra gloria
Adesso
e in sempi-terno. Così sia.
Sia
benedetto il nome del Signore.
Da
questo momento e per sempre.
O
Dio, che hai costituito l'Unigenito Figliuol tuo Salvatore del genere uma-no, e
volesti che fosse chiamato Gesù: concedi propizio a noi, di poter un giorno
contemplare svelatamente in Cielo, Colui del quale sulla terra veneriamo il
Santo Nome. Così sia.
QUINTO
GIORNO
«Abbiate
pietà di me ed io avrò pietà di voi»
La
statuina miracolosa, dopo sette anni di abbandono fra i rottami, fu alfine
ritrovata dal Padre Cirillo e rimessa nel suo antico onore. Ma al Bambino
mancavano le mani ed Egli ne mosse lamento al pio religioso:
-
Abbiate pietà di me ed io avrò pietà di voi. - Rendetemi le mie mani ed io vi
con-cederò la pace. - Più voi mi onorerete, più io vi favorirò.
Tre
incisi, tre promesse. Vediamo oggi la prima: Abbiate pietà di me ed io avrò
pietà di voi.
Gesù,
dopo la sua risurrezione e la sua gloriosa ascensione al cielo, più non soffre
e più non può soffrire. Ciò non toglie che l'ingratitudine nostra sia stata
causa di maggior sofferenza alla sua santa Umanità durante la sua vita terrena
e specialmente durante l'agonia nell'orto degli ulivi, e che ancora, per quanto
sta in noi, si cerchi di rinnovargli le sue sofferenze.
Sotto
questo senso si dice che Gesù soffre attualmente. Egli soffre nel suo Corpo mi-stico,
la Chiesa, osteggiata, contraddetta, calunniata, perseguitata. Ogni attentato
contro la sua Chiesa è una nuova passione, talvolta una vera crocifissione, che
si rinno-va contro di Lui che n'è il Capo.
Anche
ogni attacco contro le membra di questo Corpo mistico, che sono tutti i fede-li,
è un attacco contro di Lui. Dunque, sot-to la veste del poverello,
dell'innocente, dell'afflitto, dell'apostolo, del sacerdote, noi troviamo sempre
Gesù che soffre, che sente, che dolora, che salva, che distribui-sce i suoi
tesori di grazia. Disprezzare i po-veri, scandalizzare gli innocenti, volgere
le spalle agli afflitti, perseguitare gli apostoli, combattere i sacerdoti è un
tentativo insano di offendere Gesù, di rinnovargli le più atroci sofferenze.
Per questo Egli dice: abbiate pietà di me.
Anima
devota, hai tu pietà di Gesù?... Lo soccorri nei suoi poverelli con la pratica
delle opere di misericordia? Che fai tu per la salvezza dell'innocenza, per la
salvezza della gioventù così tentata al male? Hai tu zelo per la gloria di
Dio, per il trionfo della fede nelle anime? Partecipi alle opere di apostolato
della tua parrocchia? Hai rispet-to e cuore per i sacerdoti, ministri di Gesù
Cristo?
Sono
queste le opere che ti attireranno le benemerenze del cielo. Con queste, eserci-tate
con prudenza, con costanza, anche Ge-sù avrà pietà di te. Pietà delle tue
miserie, delle tue debolezze, delle tue imperfezioni, delle tue necessità, e ti
verrà in soccorso. Suvvia, o anima devota, ti è aperta la porta; non hai che
da entrarvi.
Oh!
Sì, pietà di me, o Santo Bambino Gesù. A Te io dedico i frutti della mia
intel-ligenza, del mio cuore. Tutto quanto di buono io posseggo, tutto il bene
che io pos-so fare, voglio che tutto sia diretto alla glo-ria tua, alla
santificazione delle anime. Dammi delle anime, o Gesù Bambino, da ricondurre,
da portare a Te.
E
Tu, abbi pietà di me: consolami nella presente mia afflizione e donami tutte
quel-le grazie che mi sono necessarie. Ben sai il favore che ti chiedo:
esaudisci dunque la mia domanda...
Santo
Bambino Gesù, benedicimi. Pater, Ave, Gloria.
Santo
Bambino Gesù, ascoltami. Parer, Ave, Gloria.
Santo
Bambino Gesù, esaudiscimi. Pater, Ave, Gloria.
Gesù,
dolce memoria,
Vero
gaudio del cuore:
Ma
più del miei, più di tutto
Dolce
la sua presenza.
è
il canto più soave,
Più
giocondo all'udito;
è
il pensiero più dolce,
Gesù,
Figlio di Dio.
Speranza
ai peni-tenti,
Benigno
con chi chiede,
Buono
con chi Ti cerca:
Ma
che sarà il trovarli?
La
lingua non può dire,
Nè
la lettura esprimere;
Sol
chi provò può credere
Cosa
sia amar Gesù.
Gesù
sii il nostro gaudio
E
un di sii premio eterno;
In
Te la nostra gloria
Adesso
e in sempi-terno. Così sia.
Sia
benedetto il nome del Signore.
Da
questo momento e per sempre.
O
Dio, che hai costituito l'Unigenito Figliuol tuo Salvatore del genere uma-no, e
volesti che fosse chiamato Gesù: concedi propizio a noi, di poter un giorno
contemplare svelatamente in Cielo, Colui del quale sulla terra veneriamo il
Santo Nome. Così sia.
SESTO
GIORNO
«Io
vi concederò la pace»
Una
seconda promessa ha fatto il S. Bambino Gesù di Praga al P. Cirillo: Io vi
concederò la pace. La Boemia era tuttora sotto la minaccia degli invasori.
Vediamo brevemente.
Chi
non conosce, o anima cristiana, quan-to è mai funesta una guerra?... Quanti
dolo-ri, quante lacrime, quante sofferenze!... Perchè? perchè manca la pace.
La pace è la tranquillità nell'ordine, e per conseguenza col disordine la pace
se ne va.
Applica
ora all'anima tua. Quando in te non vi è la pace? Quando vi è il disordine
verso Dio, verso te stesso, verso il prossi-mo. Un Dio dimenticato, i proprii
doveri conculcati, il prossimo malmenato od op-presso nei suoi diritti di carità
e di giustizia, sono quelli che rubano la pace e mettono l'inferno nel cuore.
Ah!... il cuore sente tal-volta il rimorso. Ed è ben grande se riesce a
turbare i sonni tranquilli, a far soffrire un inferno anticipato.
E
nella tua famiglia regna la pace?... So-no rispettati i reciproci doveri dei
figli verso i genitori, dei genitori verso i figli, dei co-niugi tra di
loro?... Sono insomma rispetta-ti i diritti di Dio, base di ogni dovere e di
ogni diritto dell'uomo?...
Povera
quella famiglia dove Iddio venne allontanato come un importuno!... Non vi regnerà
che la discordia, la gelosia, la di-sobbedienza, la ribellione, la maledizione.
Ritorni,
o anima devota, la pace in te e nella tua casa. E se vuoi vera pace, fa che
ritorni in te e nella tua casa Gesù ch'è la perfezione dell'ordine. Ricorda
gli esempi luminosi dei Santi pur tranquilli e sereni in mezzo alle tempestose
traversie della vita. Ricorda le famiglie cristiane meravigliosa-mente unite
nel vincolo santo della carità. Oh quanto è bello e giocondo il vedere i
fratelli abitare sotto lo stesso tetto, in unione con lo stesso Padre che sta
nei cieli!... Prega Gesù Bambino che alla tua casa conceda la vera pace, ma
particolarmente la conceda all'anima tua. Se tu sarai in pace con Gesù, avrai
ragione di sperare nei suoi sovrani benefici.
O
Santo Bambino Gesù, Agnello divino che togli i peccati del mondo, donami la pa-ce:
quella pace che gli Angeli cantarono sul-la tua capanna; quella pace che Tu
donasti ai tuoi discepoli prima di salire al cielo. Fa che discenda su di me e
su la mia famiglia. Io la invoco e la impetro da Te, o Gesù Bambino, che sei il
Principe della pace. Scenda piena e copiosa, ed io sarò consola-to nella
presente mia tribolazione; sarò consolato durante la mia vita intera e più
ancora nel regno della tua gloria che è re-gno di eterna pace. Dammi la pace
al cuore in questo istante, col dirmi che vuoi esau-dirmi e che la grazia
desiderata mi sarà presto concessa...
Santo
Bambino Gesù, benedicimi. Pater, Ave, Gloria.
Santo
Bambino Gesù, ascoltami. Pater, Ave, Gloria.
Santo
Bambino Gesù, esaudiscimi. Pater, Ave, Gloria.
Gesù,
dolce memoria,
Vero
gaudio del cuore:
Ma
più del miei, più di tutto
Dolce
la sua presenza.
è
il canto più soave,
Più
giocondo all'udito;
è
il pensiero più dolce,
Gesù,
Figlio di Dio.
Speranza
ai peni-tenti,
Benigno
con chi chiede,
Buono
con chi Ti cerca:
Ma
che sarà il trovarli?
La
lingua non può dire,
Nè
la lettura esprimere;
Sol
chi provò può credere
Cosa
sia amar Gesù.
Gesù
sii il nostro gaudio
E
un di sii premio eterno;
In
Te la nostra gloria Adesso e in sempi-terno. Così sia.
Sia
benedetto il nome del Signore.
Da
questo momento e per sempre.
O
Dio, che hai costituito l'Unigenito Figliuol tuo Salvatore del genere uma-no, e
volesti che fosse chiamato Gesù: concedi propizio a noi, di poter un giorno
contemplare svelatamente in Cielo, Colui del quale sulla terra veneriamo il
Santo Nome. Così sia.
SETTIMO
GIORNO
«Più
voi mi onorerete, più Io vi favorirò»
La
terza promessa fatta a Padre Cirillo da Gesù Bambino, è di tutte il compimento
e la perfezione: - Più voi mi onorerete, più Io vi favorirò. - Non ha bisogno
di grande spiegazione.
Il
Cuore divino di Gesù possiede tesori inesauribili, ma la condizione prima per
averli è il dare a Lui l'onore che gli compete coll'osservare la sua santa
legge, col com-piere la sua adorabile volontà. Più l'uomo lo onora e più è
favorito. L'onorarlo ed es-serne favoriti stanno in ragione diretta. Ri-corda
la sua vita mortale: accorsero i pasto-ri a venerarlo, accorsero i Magi ad
adorar-lo, e tutti ebbero il dono della santità.
La
casa di Betania ospitò cordialmente Gesù, e Gesù vi portò due risurrezioni:
la spirituale alla Maddalena e la corporale a Lazzaro.
Zaccheo
onora Gesù dalla cima di un si-comoro, e Gesù entra nella sua casa e vi porta
la salute.
Nella
stessa casa di Betania si avanza la Maddalena portando un vaso di finissimo
unguento. Spezza il vaso e sparge il nardo prezioso sul capo di Gesù. Mormora
la sor-dida ipocrisia, la turpe avarizia personifica-ta in Giuda, per inutile
spreco, ma Gesù in-sorge a difendere l'atto gentile della donna: - Sempre
avrete dei poveri con voi; Io non sempre vi sarò. In verità vi dico: dovunque
sarà predicato il Vangelo, si ricorderà que-sto atto pietoso.
Anche
la Veronica, con un bianco pannoli-no, asciuga il volto sanguinante e polveroso
di Gesù, e Gesù, per tale atto di tenera pie-tà, le lascia un ricordo
perenne e la chiama alla santità.
Nella
stessa istituzione dell'Eucaristia Gesù dimostra quanto voglia essere onora-to.
Comanda di preparare il cenacolo e di prepararlo convenientemente.
Ma
guai a chi gli nega il dovuto onore e lo disprezza!
Già
il profeta Simeone, palleggiando tra le sue scarne mani Gesù Bambino, aveva
vaticinato: Questo Bambino è posto in ro-vina e in risurrezione di molti. E
difatti tut-ta la storia della devozione del Santo Bam-bino di Praga non è
altro che l'applicazione di tale profezia. A chi l'onora, Gesù Bam-bino è
risurrezione, è amico, è benefattore, è sorgente di grazie e di favori. Basti
ricor-dare quel nobil uomo che a sue spese ritor-nò le manine alla Statuina
monca.
Ma
a chi lo disprezza, è rovina e morte. Eloquente l'esempio di quell'eretico
occul-to che, lavorando l'urna del S. Bambino in Praga, lo beffeggiò con
bestemmie, e in ca-po a tre giorni morì come invasato. Che di-re poi di
quella donna che, vista una volta la statuetta esposta nella pubblica chiesa,
tentò rapirla? Ma gliene incolse assai male.
Fortunato
dunque chi l'onora, sventura-to chi lo maltratta e disprezza! E tu che
risolvi?...
Ho
già deciso, o Santo Bambino Gesù. Io voglio essere tua, tutta tua. Benedirò
il tuo nome, abbraccerò la tua devozione e la propagherò col più grande
fervore.
So
quanto tu ami di essere onorato attra-verso l'immagine di Praga, e quanti
benefi-ci prodighi a chi ricorre a Te con rispetto.
Eccomi,
o Santo Bambino, a porgerti gli umili miei omaggi. Voglio che la mia vita intera
sia un continuo onore a Te, mio Dio e mio tutto.
E
Tu, o Santo Bambino, fammi degna dei tuoi divini favori. Bramo anzitutto i fa-vori
che si eterneranno in cielo, ma deside-ro ancora i tuoi favori terreni. Tu sai
la gra-zia che ti domando... Siimi conforto nelle mie afflizioni, siimi
sostegno nei pericoli, guida nelle mie azioni, salute nelle infermi-tà. Apri a
me ed ai miei cari tutti i tesori del tuo amore infinito, e concedi agli
afflitti, ai bisognosi che ti pregano, le tue più ampie benedizioni.
Santo
Bambino Gesù, benedicimi. Pater, Ave, Gloria.
Santo
Bambino Gesù, ascoltami. Pater, Ave, Gloria.
Santo
Bambino Gesù, esaudiscimi. Pater, Ave, Gloria.
Gesù,
dolce memoria,
Vero
gaudio del cuore:
Ma
più del miei, più di tutto
Dolce
la sua presenza.
è
il canto più soave,
Più
giocondo all'udito;
è
il pensiero più dolce,
Gesù,
Figlio di Dio.
Speranza
ai peni-tenti,
Benigno
con chi chiede,
Buono
con chi Ti cerca:
Ma
che sarà il trovarli?
La
lingua non può dire,
Nè
la lettura esprimere;
Sol
chi provò può credere
Cosa
sia amar Gesù.
Gesù
sii il nostro gaudio
E
un di sii premio eterno;
In
Te la nostra gloria
Adesso
e in sempi-terno. Così sia.
Sia
benedetto il nome del Signore.
Da
questo momento e per sempre.
O
Dio, che hai costituito l'Unigenito Figliuol tuo Salvatore del genere uma-no, e
volesti che fosse chiamato Gesù: concedi propizio a noi, di poter un giorno
contemplare svelatamente in Cielo, Colui del quale sulla terra veneriamo il
Santo Nome. Così sia.
OTTAVO
GIORNO
Infanzia
privilegiata
I
primi ex-voti, le prime tavolette di rico-noscenza che guarnirono il
tabernacolo di cristallo del S. Bambino Gesù di Praga, fu-rono ex-voti e
tavolette votive di fanciulli graziati. Così Gesù manifesta ancora la sua
sovrana predilezione per i bimbi, per gli innocenti.
Sempre
Gesù amò i bimbi e li amò sopra tutti gli altri. Egli li chiamava intorno a sè,
posava su di loro la sua mano benedicente, li accarezzava, li baciava in fronte.
Quando gli apostoli, seccati per tanto pispigliare di birichini, si sforzavano
di allontanarli, Ge-sù apriva loro il passo e li invitava a sè, dol-cemente
esclamando: Lasciate che i pargoli vengano a me.
Sempre
affabile e mite con tutti, ebbe una parola rovente contro gli scandali dati ai
fanciulli; ed alle madri che salivano pian-genti il calvario, Gesù con
commozione in-tensa disse: Non piangete su di me, o fi-gliuole di Gerusalemme,
ma sopra i figli vo-stri. Perchè tale pianto?... Perchè i figli loro, perduta
l'innocenza e la semplicità si trovavano forse in mezzo ai bestemmiatori e ai
crocifissori di Gesù.
Anima
devota, considera i tuoi grandi doveri. Tu devi impiegare tutte le tue forze per
salvare la fanciullezza dalla rovina che la minaccia. Ma tu devi soprattutto
ricopia-re la semplicità e l'innocenza dei fanciulli. Contempla un innocente.
Quale
semplicità di sorriso, quale ingenui-tà di parole!... è un fiore che sboccia
al pri-mo bacio del sole, irrorato dalla rugiada ce-leste. Tale deve essere il
tuo cuore. Gesù l'ha detto troppo chiaramente: Se non vi farete piccoli come
questi innocenti non entrerete nel regno dei cieli. Bando dunque alla ipocri-sia,
al fango dell'età matura; ritorna alla semplicità e all'innocenza dei primi
anni e sarai beniamina di Gesù.
Ancora:
ama la fanciullezza, ama la gio-ventù. Fa, per quanto puoi, che essa trovi una
sufficiente istruzione religiosa, che fug-ga dai pericoli, che eviti le cattive
compa-gnie, che trovi nei ricreatori, negli oratori maschili e femminili, nei
circoli cattolici un posto dove possa servire a Dio nell'allegrezza, senza ombra
di peccato. Sono questi i due mezzi coi quali potrai attirare su di te il
sorriso benedicente del Santo Bambino Gesù.
Grazie,
o Gesù Bambino, della duplice lezione che oggi mi hai impartito. Io rifor-merò
il mio cuore, così anemico e impecia-to, e lo incamminerò su la via
dell'infanzia spirituale.
Metterò
poi a disposizione della fanciul-lezza e della gioventù la mia mente, il mio
cuore, i mezzi di cui posso disporre. Fa che salvi delle anime, o Gesù Bambino,
e porte-rò in salvo la povera anima mia. Fa che io salvi delle anime, e potrò
sperare a ragione di essere consolata nella mia presente neces-sità.
Santo
Bambino Gesù, benedicimi. Pater, Ave, Gloria.
Santo
Bambino Gesù, ascoltami. Pater, Ave, Gloria.
Santo
Bambino Gesù, esaudiscimi. Pater, Ave, Gloria.
Gesù,
dolce memoria,
Vero
gaudio del cuore:
Ma
più del miei, più di tutto
Dolce
la sua presenza.
è
il canto più soave,
Più
giocondo all'udito;
è
il pensiero più dolce,
Gesù,
Figlio di Dio.
Speranza
ai peni-tenti,
Benigno
con chi chiede,
Buono
con chi Ti cerca:
Ma
che sarà il trovarli?
La
lingua non può dire,
Nè
la lettura esprimere;
Sol
chi provò può credere
Cosa
sia amar Gesù.
Gesù
sii il nostro gaudio
E
un di sii premio eterno;
In
Te la nostra gloria
Adesso
e in sempi-terno. Così sia.
Sia
benedetto il nome del Signore.
Da
questo momento e per sempre.
O
Dio, che hai costituito l'Unigenito Figliuol tuo Salvatore del genere uma-no, e
volesti che fosse chiamato Gesù: concedi propizio a noi, di poter un giorno
contemplare svelatamente in Cielo, Colui del quale sulla terra veneriamo il
Santo Nome. Così sia.
NONO
GIORNO
Là
sarà un Oratorio dedicato al mio Figliuolo
La
statuina, tranne qualche eccezione, ordinariamente risiedeva nell'oratorio
interno del convento, ma Padre Cirillo sospi-rava per Gesù Bambino una
cappella pro-pria, esclusivamente riservata al suo culto. Il cielo l'appagò.
Circondata da un corteg-gio di angeli, gli apparve la Santissima Ver-gine, e
indicandogli un sito, gli fece inten-dere: «Là si avrà l'oratorio per il mio
Fi-gliuolo». Scomparve la visione, e sul posto si trovarono mirabilmente
tracciate le linee d'una cappella. Quando i lavori furono ter-minati, vi fu
collocata la statuetta di Gesù Bambino. Col tempo, per soddisfare alla pietà
del pubblico, veniva trasferita la statua in un oratorio più ampio annesso alla
chiesa dei Carmelitani, finchè, dopo un secolo i Re-ligiosi la collocarono
definitivamente nella medesima loro chiesa di S. Maria della Vit-toria, dove si
trova attualmente.
La
Madonna offre la sede pel suo divin Figliuolo.
Trascorsero
da allora molti anni: passa-rono oltre due secoli. Non per nuova appa-rizione
della Vergine, ma certo per sua ispi-razione, sul poggio d'Arenzano, presso un
altro Carmelo, più che un semplice orato-rio, sorse un grandioso artistico
santuario, nel quale un trono magnifico, torreggiante su l'altare maggiore,
accoglie la preziosa effige del Santo Bambino Gesù, copia di quella di Praga e
non meno prodigiosa. Anima devota, ecco l'opera della Vergine santa. Maria ama
il suo divin Figlio, e non altro desidera che Egli sia da tutti amato ed
onorato.
Essa
porta, naturalmente e necessaria-mente, a Gesù: Per Mariam ad Jesum! Madre e
Figlio non li troverai mai disgiunti. Non possono separarsi.
Fu
Maria a darci Gesù Salvatore: noi lo dobbiamo a Lei. A sua volta Gesù ricono-sce
e concede alla Madre sua il potere di av-vocata, di mediatrice, di regina, di
Madre nostra. Egli è fonte delle grazie, ma vuole che Maria sia il canale per
cui le grazie ven-gono a noi. Egli è il re e lo splendore della gloria, ma
vuole che la Madonna sia la sca-la al cielo, la porta stessa per cui si entra
in paradiso.
Ami
tu la Madonna, o anima cristiana?... Quanto l'ami?... Come l'ami?... Oh! non si
raccomanderà mai abbastanza la devo-zione alla Madonna! Amar la Madonna vuol
dire amar Gesù. Amar la Madonna significa aver il paradiso assicurato. Amar la
Madonna è il mezzo più facile per correre da giganti la via della virtù e
della perfezio-ne. Amar la Madonna, in una parola, vuol dire assicurarti le
grazie che desideri e che domandi.
Coraggio
dunque! Fa oggi la santa pro-messa di una devozione sincera, perseve-rante,
fervorosa, pratica, alla Vergine Ma-dre di Dio e Madre nostra. E poichè Ella
è l'onnipotente per grazia, pregala di perora-re la tua causa presso il Cuore
del suo Gesù.
O
Gesù Bambino, dammi la grazia di amare tanto la tua Madre, Maria Santissi-ma.
Fa che il mio sia un amore tenero di fi-glio, come è tenerissimo il suo amore
di Madre. Amando Lei, amerò Te pure, o Ge-sù, e, per Lei, attingerò alla
fonte pura dei tuoi benefici. Concedimi, o Gesù, per l'in-tercessione della
tua Santa Madre, la grazia che ti domando; concedimela per l'amore che le
portasti, e fa che un giorno io vi contempli entrambi nel beato regno della
celeste gloria.
E
tu, o madre mia Maria, per il potere ineffabile che hai sul cuore del tuo divin
Figliuolo, parla per me a Gesù ed ottienimi per i suoi e i tuoi meriti, la
grazia che ho chiesto nel corso di questa novena. Avvalo-ra le povere mie
preghiere, affinchè per il tuo materno intervento mi senta presto consolata. Sì,
lo spero dalla tua bontà e dalla misericordia del divin Bambino: con-fido anzi
che la grazia ch'io attendo, oggi stesso mi sarà concessa in tutta la sua
pienezza.
Bambino
Gesù, Vergine santissima, deh, che la mia speranza non resti delusa!...
Santo
Bambino Gesù, benedicimi. Pater, Ave, Gloria.
Santo
Bambino Gesù, ascoltami. Pater, Ave, Gloria.
Santo
Bambino Gesù, esaudiscimi. Pater, Ave, Gloria.
Gesù,
dolce memoria,
Vero
gaudio del cuore:
Ma
più del miei, più di tutto
Dolce
la sua presenza.
è
il canto più soave,
Più
giocondo all'udito;
è
il pensiero più dolce,
Gesù,
Figlio di Dio.
Speranza
ai peni-tenti,
Benigno
con chi chiede,
Buono
con chi Ti cerca:
Ma
che sarà il trovarli?
La
lingua non può dire,
Nè
la lettura esprimere;
Sol
chi provò può credere
Cosa
sia amar Gesù.
Gesù
sii il nostro gaudio
E
un di sii premio eterno;
In
Te la nostra gloria
Adesso
e in sempi-terno. Così sia.
Sia
benedetto il nome del Signore.
Da
questo momento e per sempre.
O
Dio, che hai costituito l'Unigenito Figliuol tuo Salvatore del genere uma-no, e
volesti che fosse chiamato Gesù: concedi propizio a noi, di poter un giorno
contemplare svelatamente in Cielo, Colui del quale sulla terra veneriamo il
Santo Nome. Così sia.