(Con
approvazione ecclesiastica, Milano, 10 marzo 1890)
1
° GIORNO
San
Tommaso definisce la virtù della devozione: « Una volontà pronta a dedi-carsi
a quelle cose che appartengono al servizio di Dio» e da questo deduce che la
devozione è uno speciale atto della virtù della religione. Di questa, poi,
aveva detto che consiste nel prestare il debito culto e riverenza a Dio, o in
altre parole, «appartiene alla religione il fare alcune cose in segno di
riverenza a Dio» come si esprime nella q. 81, a. 3, ad l .
Ciò
presupposto, è chiaro che la devo-zione alla Sacra Famiglia è vera virtù; è
una speciale maniera di prestare a Dio il culto che gli si deve. Infatti, tutto
quello che riguarda il culto verso Gesù, Maria e Giuseppe, è fondato sulla
fede, sulla reli-gione, e sopra l'infallibile autorità della Chiesa, la quale
onora Gesù con vero culto di latrìa, Maria, sua Madre, con culto di iperdulìa,
ed il glorioso San Giuseppe, Sposo della Santissima Vergine, con quello di
distinta dulìa, non fosse altro, per averlo dichiarato il Patrono della Chiesa
Universale. In Gesù, è onorato l'Uomo-Dio, in Maria la Madre di Dio e in San
Giuseppe il vero Sposo della Madre di Dio. L'onore divino in Gesù è diretto ed
immediato, è invece mediato ed indiretto in Maria Santissima e in San Giuseppe.
Ora,
poiché il culto della Sacra Famiglia è come la somma dei menzio-nati tre
culti, non si può dubitare che esso non appartenga a veri atti di religio-ne e
quindi che non si debba dire vera devozione e vera virtù la prontezza della
volontà nel prestare, a questi tre perso-naggi insieme considerati, cioè alla
Sacra Famiglia, la debita venerazione.
O
Gesù, Giuseppe e Maria, o celeste e sovrumana Famiglia, nella quale noi
veneriamo il vero e consustanziale Figlio di Dio e Colei che di un tale Figlio
è vera Madre e quell'inclito per-sonaggio che della Madre di Dio è vero
Sposo, degnatevi, vi supplichiamo, di accettare l'umile omaggio della nostra
devozione.
Quel
Dio, che noi veneriamo come il nostro grande e assoluto padrone e come nostro
sommo benefattore, imponendoci il dovere di onorarlo, di servirlo e di amarlo
così come tale, ci impose pure di prestare riverenza, di lodare e di amare
anche Voi che siete la sua Famiglia. Sì, o Gesù, Giuseppe e Maria, ammaestrati
dalla santa fede, noi ci prostriamo rive-renti dinnanzi a Voi.
Riconosciamo
in te, o Gesù, colui che forma le compiacenze del divin Padre; in te, o Maria,
colei che fu eletta da Dio dall'eternità ad essergli Madre, ed in te, o
Giuseppe, lo Sposo avventuratissimo di Maria, colui al quale fu concesso da Dio
di fare le parti di amantissimo padre verso il Verbo Incarnato.
Compiacetevi
dunque, o Sacratissima Famiglia, di accoglierci nell'eletto numero dei vostri
servi ed amanti. Siateci larghi del vostro aiuto, affinché noi viviamo sempre
consacrati alla vostra gloria, e sempre occupati ad amarvi e a farvi amare. Non
teniate conto, o Gesù, Maria e Giuseppe, delle nostre infedeltà passate, se
non per inte-nerirvi delle nostre miserie e per soccor-rerci più largamente;
affinché per l'av-venire rimaniamo sempre ed amorosa-mente a voi soggetti, e
così in questa vita siamo fatti degni delle divine bene-dizioni e nell'altra
del premio riservato ai buoni e fedeli servi di Dio.
2
° GIORNO
La
devozione alla Sacra Famiglia è una devozione antica
L'antichità della devozione alla Sacra Famiglia risale sin dall'origine della reli-gione cristiana. Infatti i tre santissimi Personaggi, dei quali è formata, sono sempre stati considerati nella Chiesa come insieme collegati ed uniti con il vincolo di una vera e propriamente detta famiglia. Si riguardò sempre dai fedeli, Gesù come il vero Figlio di Maria e San Giuseppe si venerò sempre come il vero e verginale Sposo di lei e quale padre più che adottivo del Salvatore.
1
più antichi tra i monumenti cristiani esprimono chiaramente questa universa-le
credenza e ritraggono perfettamente il concetto che emerge evidente da tante
testimonianze del Santo Vangelo, ossia la grande verità di Maria Madre di Gesù
concepito per opera dello Spirito Santo e nato da lei, di Giuseppe stretto con
Maria per il vincolo del vero matrimo-nio e con Gesù con quello di una vera,
sebbene non naturale, paternità. Il tripli-ce vincolo stesso della Sacra
l'ari-figlia fu sempre riguardato come santo. Santo lo sposalizio di Maria con
Giuseppe, santa la filiale dipendenza di Gesù da Maria come da sua vera Madre,
e da Giuseppe come da suo autorevole vice-padre.
Quindi
anche l'insieme delle tre per-sone, ossia la benedetta Famiglia di Gesù,
Giuseppe e Maria, come una sola e vera persona morale è cosa santissima per se
medesima, e come tale fu costan-temente venerata dalla Chiesa con spiri-to di
vera devozione.
Gesù,
Giuseppe e Maria, o Santa e veneranda Famiglia, se noi per poco fis-siamo il
pensiero sopra ciascuno di voi, la fiacca pupilla della nostra mente rima-ne
vinta ed abbagliata. Tanto superiore alla nostra comprensione sono la vostra
grandezza e la vostra eccellenza. Ma se vi riguardiamo come insieme congiunti
con il nodo della parentela, ci sembra che il nostro pensiero riposi più soave-mente
sopra di voi. Se nel considerarvi come componenti di una famiglia tutta simile
alle nostre, il nostro cuore ritrova facile il pascere, rispetto a voi; affetti
somiglianti a quelli che in esso si desta-no quando si pensa ad un padre, ad
una madre e ad un figlio di famiglia. Per questo, la nostra madre Chiesa ha sem-pre
rappresentato ai suoi figli la vostra Famiglia come l'oggetto più santo e più
degno della loro venerazione e del loro amore.
E
chi mai tra figli della Chiesa potè non sentirsi rapire la mente dai più santi
pensieri, e acceso il cuore dai più santi e soavi affetti nel vedere voi, o Gesù,
Giuseppe e Maria, o dipinti sulle tele o scolpiti dalla mano cristiana? Tu, o
Gesù, quale vezzoso Bambinello in grembo a tua Madre, o tranquillamente
dormiente tra le braccia paterne di Giuseppe; tu, o Maria, o tutta intesa a
prestare i più teneri uffici materni al divin Pargoletto, o in atto di
ritrovarlo nel Tempio; tu, o Giuseppe, o tutto occu-pato nel condurlo e
ricondurlo in Egitto, o nel tenertelo accanto nell'esercizio dei lavori fabbrili
nell'officina di Nazareth.
O
Gesù, Giuseppe e Maria, fate, ve ne scongiuriamo, che noi nella vostra Santa
Famiglia, troviamo l'oggetto a cui meglio d'ogni altro consacriamo gli affetti
più frequenti e più fervorosi della nostra devozione così che noi e le nostre
famiglie ne rimaniamo soavemente san-tificati.
3
° GIORNO
La
devozione alla Sacra Famiglia è una devozione perfetta
Primariamente è perfetta in riguardo del suo oggetto. Poiché gli atti religiosi ai quali una tale devozione inclina la volontà, si riferiscono più perfettamente al culto dovuto a Dio, perché come si è detto, comprendono tutti e tre i gridi del culto religioso; mentre in Gesù-,sf onora lo stesso Dio, in Maria la Regina di tutti i Santi, ed in San Giuseppe un semplice servo di Dio, ma insieme il principale, come immediatamente addetto alla per-sona del Dio fatto Uomo.
Di
più, nel culto della Sacra Famiglia si compendia perfettamente tutto ciò che
più glorifica Dio come Creatore, come santificatore e come glorificatore degli
uomini.
Gesù
infatti, come Dio, è né più né meno del Padre, oggetto del culto divino e
come Uomo è il capolavoro della crea-zione, è la causa meritoria di ogni bene
spirituale e soprannaturale, così della santità come della gloria di tutti i
Santi. Maria e Giuseppe poi partecipano emi-nentemente a queste eccellenze;
l'una come principale strumento dell'umanità di Gesù, l'altro come strumento
secon-dario; l'una come Madre della grazia, l'altro come principale
intercessore e dispensatore; l'una come porta del cielo, e l'altro come il più
esimio ed idoneo aiuto ad entrarvi.
In
secondo luogo la devozione alla Sacra Famiglia è perfetta altresì dal canto
del soggetto. In verità, il devoto di questa Famiglia augustissima nel culto
che le presta viene attuando perfetta-mente le sue facoltà in tutte le
pratiche del culto divino. Le attua nelle interne, come l'orazione, la
meditazione e la contemplazione; poiché avendo tali eser-cizi per soggetto la
Sacra Famiglia gli si rendono eminentemente facili e soavi; per cui il cuore e
lo spirito del devoto ne risentono più pienamente la gioccondità e i vantaggi.
Inoltre
il devoto della Sacra Famiglia applica più perfettamente le sue facoltà agli
atti del culto esteriore, come sono le adorazioni, le lodi, la preghiera e
simili, e soprattutto le attua in ciò che è l'atto supremo della religione,
vale a dire nel sacrificio tanto interno che esterno, di che nella Sacra
Famiglia si trovano e i motivi più energici, e i più preclari esempi e gli
aiuti più poderosi.
Gesù,
Giuseppe e Maria, o Famiglia la più amabile e la più cara agli occhi di Dio. 0
Famiglia nella quale l'anima devota trova rappresentato ciò che vi è di più
santo nella nostra religione. E' vero, o Gesù caro, che in te è nasco-sta e
come vestita dell'umanità, la tua divina natura; ma alla luce della fede noi
vediamo in te la fonte inesausta di ogni nostro bene, e perciò ti adoriamo come
il nostro Signore e il nostro Dio. In te, o Maria, noi onoriamo colei che quale
vera Madre di Dio è anche la Madre di tutti i Santi, e in te, San Giuseppe,
rico-nosciamo quell'inclito vicario di Dio per il cui patrocinio noi siamo
sicuri di otte-nere ogni beneficio e ogni dono dal Sovrano datore di ogni bene.
Sì, sì, in voi, o sacrosanta Famiglia di Gesù, di Giuseppe e di Maria, la
nostra anima si trova come nel s, centro
e beata. In voi più profonde si fissano le nostre conside-razioni, a voi più
fervorose salgono le nostre preghiere, a voi più frequenti si fanno gli atti
d'amore, e per voi più soavi e più perfetti si compiono i sacrifici.
Tutto
ciò che c'è di più sublime, di più attraente e di più dolce, si trova tutto
in voi: lo spirito della pietà, le delizie dell'anima e lo slancio del cuore
anelan-te alla più perfetta unione con Dio.
Vi
piaccia dunque, o Sacra Famiglia, di tenere sempre occupate tutte le forze
dell'anima nostra, del cuore e del nostro medesimo corpo nel riverirvi,
nell'enco-miarvi e nell'esaltarvi, cosicché purifica-ti da ogni affetto non
santo, i nostri cuori ardano sempre del più puro e del più fer-vido amore per
voi, e la nostra vita non sia altro che un perpetuo olocausto immolato alla
vostra gloria.
4°
GIORNO
La
devozione alla Sacra Famiglia è una devozione efficacissima
Una tale qualità propria della devo-zione alla Sacra Famiglia è come una conseguenza delle altre che si sono fin qui considerate. Ovvero, l'efficacia grandissima di questa devozione consi-ste in questo: che essa dispone l'anima, direttamente e prossimamente, ai perfetti esercizi degli atti religiosi: poiché questi, come si è detto, nel suo oggetto piamen-te e soavissimamente, vengono esercitati per la devozione alla Sacra Famiglia. Infatti, per tale devozione, tutti gli atti della religione si riferiscono all'ordine ipostatico divino; per cui, in una maniera tutta singolare, nell'anima che è devota di Gesù, di Giuseppe e di Maria, opera con i suoi più eletti carismi la divinità.
Inoltre,
qualunque altra speciale devo-zione paragonata a questa, non è, si può dire,
che una conseguenza rispetto al suo principio o come un effetto in riguardo
della sua causa: poiché chi ama fervorosa-mente Gesù, in grazia di lui, deve
affezio-narsi anche a Maria, e in grazia di lei. anche a San Giuseppe. Ora, da
Gesù come da fonte, da Maria come da conca, da San Giuseppe come da canale
principalissimo, può dirsi che scaturisca la grazia di ogni devozione. Dio,
nella sua Famiglia rappre-senta adeguatamente, e per la sua Familia comunica ad
ogni maniera di devozione la santità. Finalmente nell'esercizio della devozione
alla Sacra Famiglia, si com-prende tutto ciò che l'uomo è tenuto a pre-stare
a Dio quale omaggio della sua ser-vitù e questo in qualunque età, grado o
condizione si trovi, e in qualsivoglia circo-stanza della vita umana sopra la
terra.
Gesù,
Maria e Giuseppe, o veneranda Famiglia dell'Uomo-Dio, della Madre di Dio e del
vicario di Dio, siate benedetta, siate esaltata, siate glorificata da tutte le
lingue, da tutte le età, da tutti gli uomini della terra.
Oh!
si, la casa da voi abitata è il più santo di tutti -i tempi, è il Tempio
dell'a-dorabile Emmanuele, del Dio con noi. Insieme con voi e per voi l'uomo può
ben conoscere e agevolmente praticare quanto da lui richiede il culto debito al
vero Dio, il quale sotto le forme più care agli umani sguardi, si è
manifestato all'umanità ed -ha attratto a sé con dolce violenza tutti i cuori,
-e- in essi ha eccitato il fervore della devozione e della pietà.
Da
voi, o Sacra Famiglia, come dal mare immenso della religione, emanano tutti i
fiumi con i quali si sparse il culto di Dio, e a voi tutti ritornano, perché
nella conoscenza, nella glorificazione e nell'amore di voi ritrovano il loro
termi-ne dove riposano.
Dunque,
o Gesù, Giuseppe e Maria, perché mai si disconosce da tanti la divi-na forza
che deriva nelle anime, dal venerare, dal servire, e dall'amare voi? Perché non
si vuol mai sperimentare come, impiegandosi nel meditare le vostre eccellenze e
i vostri divini esempi, l'anima con fervore e soavità, si spoglia di ogni vizio
e si riveste di ogni virtù, e come il cuore a mano a mano si stacca da ogni
vanità della terra e si affeziona ai beni del cielo e aderisce più
strettamente a Dio e di lui si innamora?
O
Sacra e celeste Famiglia, degnatevi di ammettere noi e tutte le famiglie cri-stiane
nell'avventurato numero di quelle che più alacremente vi servono e più
studiosamente vi esaltano e vi glorifica-no. Fate, ve ne scongiuriamo, che da
questa così efficace devozione verso di voi raccogliamo il frutto di una vita
tutta pia, tutta religiosa, tutta santa.
5°
GIORNO
La
devozione alla Sacra Famiglia è una devozione popolarissima
Tanto riesce ogni istituzione più popolare, quanto più essa asseconda onestamente le comuni inclinazioni. Ora è certo che il popolo in generale deve facilmente affezionarsi al culto della Sacra Famiglia, perché ad esercitarlo deve sentirsi aiutato e favorito dalle medesime sue oneste propensioni natu-rali. Voglia il vero, nella Sacra Famiglia del Figlio di Dio si trova tutto ciò che vi è di più popolarmente caro ed interes-sante al cuore umano, sia in ordine agli atti religiosi e sia rispetto alle naturali e domestiche relazioni. Il popolo ama naturalmente la famiglia con tutte le sue attribuzioni di convivenza, di parentela, di affezioni e di abitudini familiari. Ora, tutto questo egli lo trova santificato e come divinizzato in quell'augusta Famiglia alla quale egli presta il suo culto. Inoltre il popolo ama tutto ciò che può rendere la famiglia felice, e tutto questo esso lo trova onorando, conside-rando e supplicando la Sacra Famiglia di Gesù, di Giuseppe e di Maria. Difatti, il bene del popolo scaturisce naturalmente dal bene della famiglia. Ora, la famiglia umana nella devozione a quella del Signore trova di ogni suo bene la causa più omogenea, per così dire, e più appropriata per cui a renderle il culto che ella si merita si deve sentire attratta da una simpatia quasi naturale.
Gesù,
Giuseppe e Maria, o amabilissi-ma ed augusta Famiglia, voi dovete cer-tamente
essere l'oggetto più caro del nostro cuore, poiché voi possedete le più dolci
e le più sante attrattive per cui i padri, le madri e i figli delle famiglie
cri-stiane devono sentirsi spinti a dedicarsi al vostro culto e a porsi sotto
la vostra protezione.
Quale
felicità non si godrebbe mai nel mondo se i genitori di ciascuna famiglia si
raccomandassero assiduamente a voi, o Maria, o San Giuseppe, col fine di imi-tare
le vostre belle virtù, e tutti i figli si stringessero con confidenza e con
since-ro amore a te, o buon Gesù! Allora sì che i genitori vivrebbero ognora
fedeli, ognora mansueti, ognora in pace e in una soave concordia fra sé e i
figli sem-pre docili e sempre obbedienti ai loro cari parenti e in perfetta
carità fraterna fra loro.
O
sì, veneranda Famiglia di Gesù, Giuseppe e Maria, voi dovete essere la
patrona, la maestra, la difesa, il modello, l'amore di tutte le famiglie
cristiane. Ma per questo è necessario che voi stessi con elette e abbondanti
grazie vi apriate la via dei nostri cuori e li stimoliate potentemente ad
affezionarsi a voi e a professarvi la più sincera e la più fervida devozione.
Fate
dunque che in ogni casa cristiana sia esposta continuamente agli sguardi di
tutti quelli che la abitano la vostra veneranda immagine ed innanzi ad essa si
vedano ogni sera prostrarsi devota-mente tutti i membri della famiglia per
rendervi il tributo della loro fede e tutti insieme rinnovarvi la dichiarazione
di essere una famiglia a voi consacrata e tutta vostra; si sentano sicuri del
vostro benefico patrocinio e camminino pro-speramente dietro a voi sopra la
strada che li condurrà ad unirsi con voi nella bella patria del Paradiso. Così
sia.
6°
GIORNO
La
devozione alla Sacra Famiglia è una devozione confacente agli speciali bisogni
della società
La società cristiana (la Chiesa) nel suo capo visibile e nelle sue membra, ha bisogno oggi di straordinari sussidi e conforti, al fine di opporre la convenien-te resistenza agli urti terribili dei suoi nemici.
Ai
nostri giorni il demonio, con l'abu-so della scienza naturale e con il razio-nalismo
tenta di ribellare gli animi alla santa fede, alla vera religione e a Dio. -
Il
mondo, abusando dell'industria mec-canica, e della velocità del commercio,
tenta di corrompere i cuori con l'avarizia e la smania della vanità. - Le
passioni carnali, abusando della licenza non infrenata e corretta dalle leggi
umane, tentano con libertinaggio di costumi di sottoporre la coscienza e la
ragione alla tirannia della concupiscenza.
Ora,
la Sacra Famiglia, anche storica-mente conosciuta, si presenta come il più
perfetto ed attraente modello di una vita umile, povera e sobria. Conosciuta poi
per la fede, è nata apposta per intro-durre e conservare nelle famiglie
cristia-ne queste tre virtù e con esse l'ordine, la pace e la felicità.
Giuseppe
esempio di sobrietà, Maria perfetto esemplare di castità, Gesù modello divino
di obbedienza, offrono alla Chiesa il mezzo sicuro ed efficacis-simo per
combattere strettamente nella tremenda lotta e per rimanere vincitrice. Essa
educando i suoi figli con animarli all'imitazione della Sacra Famiglia, e con il
fiducioso ricorso alla sua protezio-ne, riuscirà certamente a santificare
tutte le famiglie e a riportare di tutti i suoi nemici il sospirato trionfo.
Gesù,
Giuseppe e Maria, la più nobile insieme e la più tribolata della famiglie, ora
che lassù in cielo regnate gloriosa, degnatevi dì rivolgere un pietoso sguar-do
sopra la società umana che vive mor-tale su questa terra d'esilio e di combat-timento,
e muovetevi a compassione di noi che oppressi ormai da ogni specie di male a voi
ricorriamo affannosi per esse-re consolati. Voi che da principio forma-ste la
prima Chiesa; voi che provaste già quanto siano infesti e terribili i nemici
che ora più che mai affliggono la società religiosa da voi originariamente
rappre-sentata, guardate, guardate con quanta baldanza e malizia si studiano di
rapirci ogni bene dell'anima e di precipitarci per la via di ogni vizio con lo
spirito del-l'incredulità, dell'impenitenza e del-l'empietà, nell'orrendo
baratro della per-dizione. Guardate come essi non conten-ti di impedirci
l'eterna felicità, ostinata-mente si sforzano di toglierci anche quella
temporale.
Gesù,
Giuseppe e Maria, reprimete l'audacia e ponete un freno alla ferocia infernale
dei nostri nemici, affinché non continuino come fanno, a pervertire il popolo
cristiano, a trascinare e a sospin-gere le anime nel fuoco eterno.
O
Gesù, o Giuseppe, o Maria, o Sacra ed amabilissima Famiglia, abbiate pietà di
noi. Imprimete nel cuore dei fedeli gli esempi che voi ci deste tanto perfetti e
sublimi della più sincera umiltà, della castita più angelica e del disprezzo
più profondo dei beni frivoli della terra. Insegnateci soprattutto la
sottomissione e l'obbedienza ai nostri superiori legitti-mi e l'esatta
osservanza delle leggi divi-ne, ecclesiastiche e delle giuste leggi civili. La
lotta odierna, o sacrosanta Famiglia, voi la vedete quanto sia aspra, ed
estremamente pericolosa per noi.
Venite
dunque, venite presto in soc-corso della misera società; voi difendete-ci,
voi salvateci, così sia.
7°
GIORNO
La
devozione alla Sacra Famiglia è un mezzo adatto per rimediare a tutti i mali
della famiglia umana
Tutti i mali morali ai quali è soggetta la famiglia umana, non c'è dubbio, sono originati dalla mancanza del vero amore verso Dio e verso il prossimo che è la carità, poiché tutti procedono dall'inos-servanza della legge divina che si com-pendia nel duplice precetto della carità.
Ora,
se c'è una cosa che-sia idonea a promuovere e conservare questa dupli-che
carità nei cuori umani, è certamente la cara, la dolce, la santa devozione
alla Sacra Famiglia.
Prima
di tutto perché il devoto di Gesù, Giuseppe e Maria, per essere tale, si
rivolge assiduamente con la preghiera a questa benedetta famiglia, e la sua
preghiera non può non essere animata dalla più grande fiducia di essere esaudi-ta;
perciò se qualunque altro favore deve aspettarsi da Essa, quello che sopra ogni
altro, sta più a cuore di quei tre celesti personaggi, questo altro non può
essere che il dono della carità.
Oltre
a ciò, venerandosi dai devoti Gesù, Giuseppe e Maria, come formanti la più
santa della famiglie, essi conse-guentemente vengono a conoscere con grande
chiarezza e a stimare come si merita, il diritto assoluto che Dio ha di essere
amato dagli uomini essendo Essa la famiglia di Gesù, il quale in sé mede-simo
rappresenta la Divina Carità e Misericordia che salva, di Maria che è la prima
salvata e la Corredentrice degli uomini, di Giuseppe che è il più privile-giato
dopo Maria nell'ordine della Redenzione e della salvezza.
Per
la qual cosa il culto prestato a questa sacrosanta Famiglia non può fare a meno
di non eccitare negli animi devo-ti, l'amore di corrispondenza e di grati-tudine
verso il Divino Benefattore. Inoltre la Sacra Famiglia, a misura che si vedrà
riverita ed onorata dai suoi devoti, abbonderà di aiuti verso di loro per farli
riuscire ogni ora più perfetti nell'eserci-zio di quella virtù che ben può
dirsi la loro impresa e il loro scopo, non essen-dosi essi occupati mai d'altro
che di accendere nei cuori il fuoco divino della carità.
Per
cui, poiché la devozione come requisito intrinseco ed essenziale esige
l'imitazione, l'indefesso studio nei devo-ti della Sacra Famiglia, di ricopiare
in se stessi la virtù di quella, produrrà in loro una sempre crescente
somiglianza mas-simamente nella carità.
Ora,
ciò presupposto, che altro occor-re a qualsiasi famiglia per liberarsi da ogni
male? Che altro si richiede perché tutta quanta la società umana possa dive-nire
felice ove in tutti i cuori regnasse la carità qual frutto spontaneo e
preziosis-simo della devozione alla Famiglia di Gesù, di Giuseppe e di Maria?
Ah, sì, questo basterebbe perché in ogni fami-glia cristiana rimanesse
santificata ogni specie di onesta affezione, perché restas-se estinto per
sempre il fomite di ogni amore disordinato e quindi d'ogni male dell'uomo, e
tutt'insieme perché rima-nesse acceso in tutti lo zelo di procac-ciarsi a
vicenda il sommo bene che è la vita santa e dopo essa la vita beata nel cielo.
O
Gesù, Giuseppe e Maria, o la più ammirabile della famiglie e la più degna
di
essere esaltata! Ah, sì, in voi si trova la stessa causa della santità che è
quel Dio che è carità per essenza; in voi c'è quella Vergine Madre che arse
sovrana-mente di questo fuoco divino; c'è colui che più di ogni altro
partecipò del calore soavissimo di queste fiamme.
Ma
che cosa mai dobbiamo dire di noi, in confronto a voi? Purtroppo è vero che in
questo mondo malamente invec-chiato e corrotto la carità si è già in gran
modo raffreddata in parecchi; per cui l'amore profano, che corrompe il cuore e
lo degrada, tiene le anime schiave sotto la tirannia del peccato con le sozze
catene d'ogni tipo di vizio.
O
Famiglia Santissima, modello sovrumano di ogni perfezione, esempla-re
perfettissimo d'innocenza, e tersissi-mo specchio di santità, abbiate final-mente
misericordia del nostro deplore-vole stato. Vi piaccia, o Gesù, Giuseppe e
Maria, di far sentire anche a noi l'ardo-re di quel dolcissimo fuoco per cui
voi divampaste per Dio e mostrateci quanto amate anche noi, col ravvivare in noi
e nelle nostre famiglie una vera e fervida devozione verso la Santa Famiglia
vostra. Questo basterà anche solo per sentirci sciolto il gelo di quella
detesta-bile indifferenza che nell'amare voi e il nostro prossimo ci agghiaccia
il cuore. Ah, sì, penetrati da questo fuoco celeste noi potremo escludere dal
nostro cuore ogni altro amore meno puro e non santo, cosicché la cupidigia,
l'orgoglio e la sensualità cederanno il posto alle virtù contrarie e potremo
sperare di giungere a rendere, noi e le nostre famiglie, somi-glianti a voi ed
alla vostra Sacra Famiglia, con una vita sinceramente cri-stiana ed
irreprensibile.
8°
GIORNO
La
devozione alla Sacra Famiglia è un mezzo efficacissimo per crescere nel fervore
di ogni altra devozione
La devozione alla Sacra Famiglia, per la sua naturale analogia ed omogeneità, confacendosi per sé alla famiglia cristia-na, non può negarsi che sia una devozio-ne eminentemente domestica e facile ad introdursi nelle familiari abitudini reli-giose ed essere esercitata da tutti i mem-bri della famiglia. Per questo stesso motivo si può dire che è una devozione agevolissima ad essere praticata dalle famiglie cristiane, e praticata con fervore e perseveranza. Perciò, ne deve venire in tutti i cuori, un affezionamento propor-zionato agli esercizi di qualsiasi altra devozione. Poiché, a dir vero, tutte le altre devozioni già approvate dalla santa Chiesa, o che si potranno in seguito approvare, si possono considerare in relazione diretta o almeno indiretta con tale devozione; mentre alla Sacra Famiglia si riferiscono pressocché tutti i misteri della nostra santa religione e anche tutti i Santi che dalla Chiesa ci vengono proposti da onorare, non essen-do infatti che copie dei tre grandi esem-plari che costituiscono la Sacra Famiglia.
Di
più, nella Sacra Famiglia si trova realmente la causa di ogni devozione che è
Gesù, il quale comunica alle anime lo spirito della pietà. Con Gesù e per Gesù
eccita la devozione anche Maria, come quella che è la Vas Insigne Devotionis.
Finalmente, grazie a Dio, San Giuseppe, può proporzionatamente dirsi promotore
di ogni devozione per essere la più perfetta copia di Gesù e di Maria e il più
congiunto con essi e quin-di il più autorevole e potente intercesso-re della
grazia tanto cara al suo spirito, qual è la devozione universale.
Gesù,
Giuseppe, Maria, o Famiglia venerabilissima, o specchio della più perfetta pietà
ed esemplare della più consumata religione, il mondo tutto disordinato e tutto
sconvolto sente un estremo bisogno del vostro patrocinio, e perciò noi vi
supplichiamo con insisten-za di avere pietà di noi.
La
grazia che sopra ogni altra noi vi domandiamo è quella di santificare tutte le
famiglie con il dono della devozione e della pietà cristiana.
O
nostri santissimi protettori, istillate nelle anime dei parenti e dei figli il
fer-vido amore a tutto ciò che spetta all'e-sercizio della religione e del
culto divi-no, con l'innamorarci tutti di voi e della vostra cara Famiglia e
allora ne siamo certi, Dio regnerà davvero fra noi e noi fedelmente lo
serviremo.
Oh!
allora sì che i padri trarranno con loro i figli adulti alla santificazione
delle feste e alla frequenza dei santi Sacramenti. Allora le madri di famiglia
devote e pie istilleranno nel cuore delle loro figlie e dei loro bimbi la
riverenza alle cose sacre e il santo timore di Dio. Allora sti-molati dagli
esempi domestici e familia-ri tutti insieme i membri delle famiglie si
ecciteranno a gareggiare nell'esercizio delle virtù cristiane. Allora la nostra
reli-gione santissima presiederà sovrana all'educazione della prole e alle
nozze della gioventù, e per la familiare emula-zione delle pratiche devote e
sante, fra le mura domestiche si vedrà la Chiesa allevare figli degni di sé e
del nome che portano di cristiani; e allora finalmente, tutta intera, si troverà
migliorata e felice la società.
Sì,
o Giuseppe, Gesù e Maria, se voi ci renderete a voi devoti, tutte le nostre
famiglie diverranno capaci di essere altrettante vere copie della vostra
Famiglia nel servire Dio e nell'amarlo, e come una felice eredità il tesoro
della pietà cristiana e della devozione verrà tramandato di generazione in
generazio-ne, fino ai più tardi nipoti. Fateci una così bella grazia, o Sacra
Famiglia, e noi ve ne saremo riconoscenti in eterno.
9°
GIORNO
La
devozione alla Sacra Famiglia è una devozione divina
Il devoto della Sacra Famiglia, per il fatto che si adopera a venerarla e a glori-ficarla, esercita eminentemente il dovere che ha di venerare ed esaltare il suo Dio, perché in questa augusta Famiglia egli esalta, come in un modello divinamente ordinato, ed in un'immagine umano-divina, la Santissima Trinità.
Ecco
le bellissime e splendide cose che intorno a ciò lasciò scritte il devoto
Cornelio A-Lapide nel suo commentario sul capitolo primo di San Matteo (ver-setto
18): «In questo matrimonio e famiglia di San Giuseppe con la Vergine Maria si
trovava l'immagine della Santissima Trinità e voglia il vero, San Giuseppe
rappresentava l'Eterno Padre, la beata Vergine lo Spirito Santo, perché era san-tissima
e perché aveva concepito per opera dello Spirito Santo, Cristo poi rap-presentava
se stesso, cioè il Figlio di Dio.
Perciò:
1°) così come nella Santissima Trinità c'è una sola essenza della divi-nità
in tre persone, così qui era uno solo il matrimonio e una sola la Famiglia
composta di tre persone, cioè Giuseppe, Maria e Gesù.
2°)
Come nella Santissima Trinità il Padre genera spiritualmente il Figlio e
effonde lo Spirito Santo, così la Beata Vergine, spiritualmente, non carnalmen-te,
cioè per virtù dello Spirito Santo, concepì e partorì Gesù Cristo.
3°)
Nella Santissima Trinità il Padre genera il Figlio come la luce genera la luce,
per cui nel Credo diciamo luce da luce, Dio vero da Dio vero, così la beata
Vergine, quale stella del mare, diede alla luce Cristo, il quale è candore
dell'Eterna luce e specchio senza macchia (Sap 7, 5).
Come
senza sua corruzione la stella vibra il suo fulgido raggio, così senza nessuna
lesione (della sua integrità) la Vergine generò Cristo che è la Luce del
mondo. Perciò San Bernardo nella seconda omelia (super miss est), dice che né
il raggio scema alla stella la sua chiarezza, né il Figlio diminuì la sua
interezza alla Vergine. Per cui anche il detto di Simeone riguardo a CristoAuce
per illuminare il tuo popolo...» (Lc 2, 32).
Questa
Famiglia fu dunque tale, come un cielo terrestre di tre, non tanto uomini,
quanto angeli corporei, anzi, come di tre simboliche persone divine. Per la qual
cosa è non c'è dubbio che una tale Famiglia sarà stata frequentatissima dagli
Angeli in servizio alla Vergine come della Regina del Cielo, di Cristo come a
loro Signore e Dio.
Davvero
gli Angeli pieni di stupore desideravano vedere il Verbo Incarnato. Pertanto
quella casa, - dice Ruperto (in comm.), - era come un cielo ammire-vole che
celando il mistero, fosca al di fuori ma bella al di dentro, come i taber-nacoli
di Cedar e come le pelli di Salomone (Ct 1, 5). Ecco perché Giovanni Gersone
(nel Sermone della Natività) fuori di sé esclama: "O quanto era amata
quella famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe dalla Trinità del Padre e del Figlio
e dello Spirito Santo! Non c'era cosa più cara né migliore sopra la terra. Il
cielo invidiava alla terra tali abitatori, certamente più degni del cielo che
della terra"».
Gesù,
Giuseppe e Maria, o Famiglia gloriosissima ed ammiranda! E' ben vero che
l'augustissima Trinità creatrice dell'universo ha come impresso un vestigio di
sé in tutte le cose e che scolpì nell'uomo una sua tale somiglianza che lo
formò come una sua immagine creata e finita; ma se c'è una cosa che ora nel
cielo e un tempo sulla terra rappresen-tasse al vivo, Dio uno e trino, siete
voi, o amabilissimi personaggi, col vincolo della vita familiare tra voi
congiunti; siete voi o Gesù, Giuseppe e Maria: tu vero e consustanziale Figlio
di Dio; tu, o gran Donna, che occupi il posto dello Spirito Santo; tu, o
Patriarca avventura-tissimo, che fai le veci del divin Padre in questa Famiglia
che può ben dirsi divina.
Oh,
quanto ci compiacciamo, o Gesù, Giuseppe e Maria nel riconoscere in voi così
ineffabile altezza e nella vostra Famiglia una così perfetta immagine della
Santissima Trinità.
Noi
pertanto pieni di stupore e di rive-renza ce ne stiamo prostrati dinnanzi a voi
e vi supplichiamo col cuore sulle labbra di un favore che non ci dovete negare.
Gesù, Giuseppe e Maria, inna-morateci di voi, come della nostra vera famiglia;
di te o Maria, che sei la nostra amabilissima madre; di te, o Giuseppe, che sei
il nostro padre carissimo; e di te, o Gesù, che ti degnasti chiamarci tuoi
amati fratelli.
O
Triade Santissima di Gesù, Giuseppe e Maria, venite col vostro amore ad abitare
nell'umile casa del nostro cuore. Noi tutti quanti ve ne fac-ciamo un dono;
dono sincero, dono irre-vocabile, dono eterno. Voi accettatelo benignamente e
prendetelo per vostra continua dimora. Di questo resteremo contenti e beati,
perché soggiornando voi nel nostro cuore, avremo in esso ina-bitante altresì
la Trinità divina e con essa il Paradiso. Amen.
Segue
la consacrazione.