NOVENA
DI RINGRAZIAMENTO ALLA SANTISSIMA VERGINE DEL ROSARIO DI POMPEI del
1926
Dinanzi
alla Effigie della Vergine di Pompei si accen-dano due ceri, se si può. Quindi
si prenda fra mani la corona del Rosario, e s'incominci:
Deus,
in adiutorium meum intende; Domine, ad adiuvandum me festina. Gloria...
I.
Eccomi
a' tuoi ginocchi, o Madre immacolata di Gesù, che godi di essere invocata
Regina del Rosario nella Valle di Pompei. Con la letizia nel cuore, con l'animo
compreso dalla più viva gratitudine io ritorno a Te, mia generosa Benefattrice,
mia dolce Signora, Sovrana del mio cuore, a Te, che ti sei dimostrata
veracemente la Madre mia, la Madre che assai mi ama. Io era gemebondo, e Tu - mi
hai ascoltato: io era afflitto, e Tu mi hai consolato: io era nelle angustie, e
Tu mi hai ridonato la pace. Dolori e pene di
morte assediarono il mio cuore, e Tu, o Madre, dal tuo Trono di Pompei
con uno sguardo pietoso mi hai rasserenato. Chi mai si volse a Te con fiducia e
non venne
esaudito? Oh, se tutto il mondo conoscesse quanto sei buona, quanto
compassionevole con chi soffre, oh, come tutte le creature farebbero a Te
ricorso! Che sii Tu sempre benedetta, o Vergine Sovrana di Pompei, da me e da
tutti, dagli uomini e dagli Angeli, dalla terra e dal Cielo. Così sia. Gloria...
Salve Regina...
II.
Grazie
io rendo a Dio e grazie a Te, Madre divina, dei nuovi benefizi che per la pietà
e misericordia tua mi sono stati compartiti. Che sarebbe stato di me, se Tu
avessi respinto i miei sospiri, le lagrime mie? Per me ti ringra-zino gli
Angeli del Paradiso, e i cori degli Apostoli, dei Martiri, delle Vergini, dei
Confessori. Per me ti ringrazino tante anime di peccatori da Te salvate, che ora
godono in Cielo la visione della tua immortale bellezza. Vorrei che insie-me
con me tutte le creature ti amassero, e che il mondo tutto ripetesse l'eco dei
miei ringraziamenti. Che potrò io rendere a Te, o Regina, ricca di pietà e di
magni-ficenza? La vita che mi resta io consacro a Te, ed a propagare ovunque il
tuo culto, o Vergine del Rosario di Pompei, alla cui invocazione la grazia del
Signore mi ha visitato. Promoverò la divozione del tuo Rosario; narrerò a
tutti la mise-ricordia che m' impetrasti; predicherò sempre quanto fosti buona
con me; acciocchè anche gl'indegni, come me, e i peccatori a Te si rivolgano
con fiducia. Gloria... Salve Regina...
III.
Con
quali nomi ti chiamerò io, o candida
colomba di pace? Con quali titoli invocherò Te, cui i santi Dottori chiama-rono
Signora del creato, Porta della vita, Tempio di Dio, Reggia di luce, Gloria dei
cieli, Santa tra i Santi, Miracolo dei miracoli, Paradiso dell'Altissimo? Tu sei
la Tesoriera delle grazie, la Onnipotenza supplichevole, anzi la stessa
Misericordia di Dio che discende sugl'infelici. Ma so pure, che è dolce al tuo
cuore l'essere invocata Regina del Rosario nella Valle di Pompei. E così
chiamandoti, sento la dolcezza del tuo mistico Nome, o Rosa del Paradiso
trapiantata nella Valle del pianto per addolcire gli affanni di noi esuli
figliuoli di Eva; Rosa rubiconda di carità, più fragrante di tutti gli aromi
del Libano, che col profumo di tua soa-vità celestiale attiri nella tua Valle
il cuore dei peccatori al Cuore di Dio. Tu sei la Rosa di eterna freschezza, che
innaffiata dai rivoli delle acque celesti, gittasti le tue radici sulla terra
inaridita da una pioggia di fuoco; Rosa d'inte-merata bellezza, che nel luogo
della de-solazione piantasti l'Orto delle delizie del Signore. Esaltato sia
Dio, che rese il Nome tuo così ammirabile. Benedite, o popoli, benedite al Nome
della Ver-ine di Pompei, poichè tutta la terra è piena della sua
misericordia. Gloria... Salve Regina...
IV.
Tra
le tempeste che mi avevan som-messo levai gli occhi miei a Te, nuova Stella di
speranza apparsa ai dì nostri sulla Valle delle rovine. Dal profondo delle
amaritudini alzai le mie voci a Te, Regina del Rosario di Pompei, e sperimentai
la potenza di questo titolo a Te si caro. Salve, io griderò sempre,
salve, o Madre di pietà, mare immenso di grazie, oceano di bontà e di
compas-sione! Le glorie novelle del tuo Rosario, le fresche vittorie della tua
Corona, chi canterà degnamente? Tu al mondo, che si svincola dalle braccia di
Gesù per darsi a quelle di Satana, appresti salute in quella Valle dove Satana
divorava le anime. Tu calcasti, trionfatrice, i ruderi dei templi pagani; e su
le rovine della idolatria ponesti lo sgabello della tua dominazione. Tu mutasti
la piaggia di morte in Valle di risorgimento e di vita, e sulla terra dominata
dal tuo Nemico impiantasti la Cittadella del rifugio, ove accogli i popoli a
salvamento. Ecco i figli tuoi sparsi nel mondo quivi t'innalza-rono un Trono,
come segnacolo dei tuoi portenti, come trofeo delle tue miseri-cordie. Tu da
quel Trono chiamasti anche me tra i figli della tua predilezione: su di me
peccatore si posò lo sguardo della tua miserazione. Sieno benedette in eterno
le opere tue, o Signora; e benedetti sieno i prodigi tutti da Te operati nella
Valle della desolazione e dello sterminio. Gloria... Salve Regina...
V.
Risuoni per ogni lingua la gloria tua, o Signora; e il vespro tramandi alla dimane il concento delle nostre benedi-zioni. Tutte le genti ti chiamino beata, e Te beata ripetano tutti i lidi della terra e le mansioni dei cieli. Tre volte beata pur io ti chiamerò con gli Angioli, con gli Arcangeli, co' Principati: tre volte beata con le angeliche Potestà, con le Virtù de' cieli, con le Dominazioni su-perne. Beatissima Te predicherò co' Tro-ni, co' Cherubini e co' Serafini. O sovrana mia Salvatrice, non lasciar di piegare i tuoi occhi misericordiosi su questa famiglia, su questa nazione, su tutta la Chiesa. Sopratutto non mi negare la maggiore delle grazie: cioè che la mia fragilità da Te non mi distacchi giammai. In quella fede e in quello amore onde arde in questo istante l'anima mia, deh! fa che io perseveri sino all'ultimo respiro. E, quanti concorriamo alla edificazione del tuo Santuario in Pompei, fa che siam tutti nel numero degli eletti.
O
corona del Rosario della Madre mia, ti stringo al petto e ti bacio con
venerazione. (Qui si bacia la propria corona). Tu sei la via per
raggiungere ogni virtù; il tesoro dei meriti pel Paradiso; il pegno della mia
predestinazione; la catena forte che costringe il nemico; sorgente di pace a chi
ti onora in vita; auspicio di vittoria a chi ti bacia in morte. In quell'ora
estrema io ti aspetto, o Madre: il tuo apparire sarà il segnale della mia sal-vezza;
il tuo Rosario mi aprirà le porte del Cielo. Così sia. Gloria... Salve
Regina...
Prega, per noi, o Regina del San-tissimo Rosario, Affinchè siam fatti degni delle pro-messe di Gesù Cristo.
Dio
e Padre del Signor nostro Gesù Cristo, che ci hai insegnato di ricorrere a Te
con fiducia e chiamarti: Padre nostro che sei nei cieli; deh, Signore buono, cui
è proprio l'usar sempre misericordia ed il perdonare, per intercessione della
Immacolata Vergine Maria, esaudisci noi, che ci gloriamo del titolo di figli del
Ro-sario; gradisci le nostre umili grazie pei ricevuti doni; e il Trono che le
innal-zasti nel Santuario di Pompei rendi ogni dì più glorioso e perenne, pei
meriti di Gesù Cristo Signor nostro. Così sia.
concesse dal S. Padre Leone XIII a chi recita la Novena di ringraziamento alla Vergine del SS. Rosario di Pompei.
Beatissimo Padre, Il Cardinal Raffaele Monaco La Valletta, Decano del S. Collegio, Protettore del San-tuario di Maria SS. del Rosario in Valle di Pompei, espone che ad una Novena di Pre-ghiere, composta dall'Avvocato Bartolo Longo, per chiedere grazie alla Santissima Vergine del Rosario, con Rescritto della Sacra Con-gregazione dei Riti del 29 Novembre 1887, fu accordata da Vostra Santità l'Indulgenza Plenarla a quelli che, aven-dola praticata per nove giorni, veramente pentiti, confessati e comunicati in un giorno o durante la Novena, o dopo di averla com-piuta, pregheranno per qualche spazio di tem-po secondo la intenzione della Santità Vostra avanti la Immagine della Madonna del Rosario di Pompei.
Ora, essendosi già da due anni pubblicata dallo stesso Avv. Longo la sottoposta Novena di ringraziamento alla Vergine del SS. Ro-sario di Pompei per le grazie ottenute, ed essendo siffattamente praticata dal popolo cri-stiano, da doversene ora ristampare la deci-masettima edizione, lo scrivente Cardinale, ad accrescere sempre più lo spirituale vantaggio dei fedeli, che con quella Novena manifestano la loro gratitudine alla Vergine del Rosario in Valle di Pompei, per le grazie richieste, implora da Vostra Santità che le stessa Indul-genza plenariea concessa a chi re-cita la Novena di impetrazione di grazie siano estese con le stesse condizioni, a quelli che reciteranno la Novena di Ringraziamento. Rescrltto.
Ex audientia SS.mi die 29 Aprilis 1892. Ss.mus benigne annuit pro gratia in omni-bus iuxta preces, contrariis quibuscumque non obstantibus.
R. CARD. MONACO, Proìector. Il S. P. Pio X, con Rescritto del 18 Novem-bre 1903, ha confermato in perpetuo tale In-dulgenza l'ha resa applicabile alle Anime del Purgatorio.
-
Chiunque vuol grazie da me, - Ella diceva alla sofferente Fortunatina Agrelli, -
faccia TRE NOVENE con la recitazione delle 15 poste del Rosario, e TRE NOVENE DI
RINGRAZIA-MENTO.
Dal
giorno in cui nel Periodico IL ROSARIO E LA NUOVA POMPEI venne riferito così
straor-dinario avvenimento, moltissimi non solo italiani ma stranieri hanno
esperimentata vera quell'apparizione, ottenendo innumerevoli grazie e miracoli
con le Tre Novene dalla Ver-gine indicate. Gli attestati, pubblicati su co-testo
Periodico da quel tempo in qua, ne fanno ampia malleveria.
E
però molti cominciarono a farmi istanze che scrivessi un'apposita Novena di
Ringraziamento da ripeterla tre volte, cioè, per ventisette giorni dopo
ottenuta la grazia, conforme il vo-lere significato dalla medesima Beata
Vergine.
E,
per bontà di Dio, il 15 Agosto 1889, cioè in capo al decimo anno in cui la
prima volta uscì fuori la NOVENA PER OTTENERE LE GRAZIE, vedeva la luce la
presente NOVENA DI RINGRA-ZIAMENTO. La quale dal 1889 al 1925, è stata
ristampata centotredici volte per un numero complessivo di copie un milione e
ceutotren-lamila, ed è stata tradotta e stampata in dodici lingue straniere.