Ventiquattresima
Ora - Dalle 4 alle 5 del pomeriggio
La
sepoltura di Gesù.
Maria
Santissima desolata
Si
reciti un'Ave Maria alla Ss. Vergine, un Gloria al Padre al
Santo Angelo Custode e un L'eterno riposo alle Anime Sante del
Purgatorio, (specie a quelle che devono scontare le pene fino alla fine del
mondo) alle quali non si manchi di applicare queste potentissime orazioni e
l'eventuali indulgenze
Mio Gesù, la prima a riceverTi nel suo grembo, deposto dalla Croce, è la Madre tua Addolorata; e fra le sue braccia il tuo capo trafitto dolce-mente riposa. O dolce Mamma, non disdegnare di avermi in tua com-pagnia, e insieme con Te fa che io possa prestare gli ultimi uffici al mio amato Gesù. Madre mia dolcissima, è vero che Tu mi superi nell'amore e nella delicatezza per toccare il mio Gesù, ma io procurerò d'imitarTi nel miglior modo possibile, per compiacerGli in tutto. Perciò insieme alle tue SS. mani voglio anche con le mie estrarre tutte le spine che cir-condano la Sua testa adorata, ed intendo unire le mie alle tue profonde adorazioni.
Celeste
Mamma, già le tue mani si accingono a togliere il Sangue aggru-mito dagli
occhi di Gesù, da quegli occhi che un giorno davano luce a tutto il mondo, ed
ora sono oscurati e spenti. O Mamma, a Te mi uni-sco, baciamoli insieme, e
profondamente adoriamoli! Vedo le orecchie del mio Gesù intrise di Sangue,
peste dagli schiaffi, lacerate dalle spine; prestiamo, Madre, le nostre
adorazioni a quelle orecchie che più non odono, e che hanno pure tanto sofferto
per richiamare tante anime sorde ed ostinate alle voci della grazia. O dolce
Mamma vedo il tuo volto lacrimoso e addolorato nel mirare il Volto
dell'addolorato Gesù; unisco il mio dolore al tuo, e insieme togliamoGli il
fango e gli sputi che l'han-no così deformato, e adoriamo quel Volto di maestà
divina che innamo-rava Cielo e Terra, e che ora non dà più segno di vita!
Baciamo
insieme, o dolce Mamma, la sua bocca; quella bocca divina, che con la soavità
della sua parola tante anime ha attirato al suo Cuore! Madre, con la tua stessa
bocca intendo baciare quelle labbra livide ed insanguinate, e profondamente le
adoro.
Dolce
Mamma mia, insieme con Te voglio baciare e ribaciare l'adora-bile Corpo del mio
Gesù, ridotto tutto una piaga; insieme con Te metto le mie mani per rinsaldare
quei pezzi di carne da esso pendenti e pro-fondamente adoriamolo.
Baciamo,
o Madre, quelle mani creatrici, che tanti prodigi hanno opera-to per noi,
quelle mani traforate, contorte, già fredde e irrigidite dalla morte!
O
dolce Mamma, racchiudiamo in queste sacrosante ferite la sorte di tutte le
anime: Gesù risorgendo le troverà qui messe da Te e nessuna andrà perduta. O
Madre, insieme adoriamo queste profonde ferite a nome di tutti, e insieme con
tutti.
O
Celeste Mamma, già Ti accingi a baciare i Piedi del povero Gesù. Quanto sono
strazianti queste ferite! I chiodi hanno portato via parte della carne e della
pelle, e il peso del sacratissimo Corpo li ha orribil-mente squarciati! Baciamo
insieme queste ferite, adoriamole profonda-mente. In esse rinchiudiamo tutti i
passi dei peccatori, affinché, cammi-nando, sentano il passo di Gesù che da
vicino li segue, e così non ardi-scano di offenderlo.
Ti
vedo, o dolce Mamma, fissare il Cuore aperto dell'adorato Gesù. Deh,
seppelliscimi e chiudimi in esso e lì depositando il mio cuore e la mia vita,
rimarrò nascosto fino all'eternità. Dammi il tuo amore, o Mamma, per amare Gesù,
dammi il tuo dolore per patire e perorare per tutti e riparare qualunque offesa
si fa a questo Cuore!
Ricordati
o Mamma, che come seppellisci Gesù, con le tue stesse mani voglio essere con
lui seppellito anch'io, affinché poi possa risorgere con Lui, e con tutto ciò
ch'è suo. Così sia.
Ed
ora anche a Te, o amorosissima Madre, il mio tributo figliale. Ti compatisco
assai, e con tutta l'effusione del mio povero cuore, se fosse pos-sibile,
vorrei riunire tutti i palpiti, tutti i desideri, tutte le vite delle crea-ture
e prostrarli innanzi a Te, in atto di compatimento e di amore.
Ti
compatisco per l'estremo dolore da Te sofferto nel vedere Gesù morto, coronato
di spine, straziato dalle battiture e dai chiodi; nel vede-re quegli occhi che
più non Ti guardano, quelle orecchie che più non ascoltano la tua voce, quella
bocca che più non Ti parla, quelle mani che più non Ti accarezzano, quei piedi
che non più Ti seguiranno. Se fosse possibile, vorrei offrirTi il Cuore dello
stesso Gesù, riboccante d'amore, per compatirTi, come meriti, e per dare un
sollievo ai tuoi acerbissimi dolori.
A
MARIA DESOLATA
Dolente
Mamma mia, vedo che ti disponi all'ultimo sacrificio di dover dare sepoltura
al tuo morto Figlio Gesù. Rassegnatissima al Volere di Dio, Lo accompagni e con
le tue stesse mani Lo deponi nel sepolcro; ma mentre componi quelle membra e fai
per dargli l'ultimo addio e l'ultimo bacio, per il dolore Ti senti strappare
il Cuore dal petto. L'amore T'inchioda su quelle membra e per forza
d'amore e di dolore la tua vita sta per spegnersi insieme col tuo estinto
Figlio. Povera Mamma, come farai senza di Gesù? è la tua Vita, il tuo tutto;
eppure è il Volere dell'Eterno che così vuole. Dovrai combattere con due
potenze insormontabili: l'Amore e il volere Divino. L'Amore T'inchioda, in modo
da non poter separarti; il Volere Divino s'impone e vuole il sacrificio.
Povera Mamma, come farai? Quanto ti compatisco! Deh, Angeli del Cielo, venite a
sollevarla dalle membra irrigidite di Gesù, altrimenti morirà!
Ma,
o portento, mentre pareva estinta insieme con Gesù, sento la sua voce tremante
ed interrotta dai singhiozzi, che dice: "Figlio amato, Figlio, era
questo l'unico sollievo che Mi restava e che dimezzava le mie pene, la tua SS.
Umanità, sfogarmi su queste piaghe, adorarle, baciarle. Ora anche questo Mi
viene tolto, perché il Voler Divino così vuole ed Io Mi rassegno; ma sappi,
Figlio, che lo voglio e non posso. Al solo pensiero di farlo Mi mancano le forze
e la vita Mi sfugge. Deh, permettimi, o figlio, per poter avere vita e forza di
separarmi, che rimanga sepolta tutta in Te e che prenda per Me la tua vita, le
tue pene, le tue riparazioni e tutto ciò che sei Tu. Ah, solo uno scambio di
vita tra Te e Me Può darmi forza per compiere il sacrificio di separarmi da
Te!"
Così
decisa, afflitta Mamma mia, vedo che di nuovo passi su quelle membra e deponi
nella testa di Gesù la tua; baciandola racchiudi in Essa i tuoi pensieri e
prendi per te le sue spine, i suoi afflitti ed offesi pensieri e tutto ciò che
ha sofferto nella sua SS. Testa. Oh, come vorresti animare l'Intelligenza di
Gesù con la tua, per poter dare vita per vita! Già Ti senti incominciare a
rivivere, con aver preso nella tua mente i pensieri e le spine di Gesù.
Addolorata
Mamma, Ti vedo baciare gli occhi spenti di Gesù e mi sento trafitto nel vedere
che Gesù più non ti guarda. Quante volte i suoi sguardi Ti riempivano di
Paradiso e ti facevano risorgere da morte a vita, ed ora, non vedendoti
guardata, Ti senti morire! Perciò negli occhi di Gesù deponi i tuoi e prendi
per Te i suoi, le sue lacrime ed amarezze nel vedere le offese delle creature, i
tanti insulti e disprezzi.
Ma
vedo, trafitta Mamma mia, che baci le sue Ss. Orecchie e Lo chiami e richiami
dicendo: "Figlio mio, possibile che più non Mi
ascolti, Tu che ad ogni mio piccolo cenno Mi sentivi? Ed ora piango, ti chiamo e
non Mi ascolti? Ah, l'amore è il più crudele tiranno! Tu eri per Me più che
la mia stessa vita, ed ora dovrò sopravvivere a tanto dolore? Perciò, o
figlio, lascio nel tuo udito il mio e prendo per Me ciò che ha sofferto il tuo
udito SS., l'eco di tutte le offese che in esso risuonavano; solo questo Mi può
dare vita, le tue pene, i tuoi dolori".
E
mentre dici così, è tanto il dolore e le strette al cuore, che perdi la voce e
resti senza moto. Povera Mamma mia, povera Mamma mia, quanto ti compatisco!
Quante morti crudeli non subisci!
Ma
il Volere Divino s'impone e ti mette in moto e Tu guardi il suo SS. Volto, lo
baci ed esclami: "Adorato Figlio, come sei sfigurato! Ah, se l'amore
non Mi dicesse che sei il Figlio mio, la mia Vita, il mio tutto, non più ti
riconoscerei, tanto sei irriconoscibile! La tua bellezza si è trasformata in
deformità, le tue guance in lividure e la luce, la grazia del tuo volto — che
vederti e rimanere beatificata era lo stesso — si è convertita in pallore di
morte, o Figlio amato. Figlio, come sei ridotto! deh brutto lavorio ha fatto il
peccato sulle tue SS. Membra! Ah, come la tua indivisibile Mamma vorrebbe
restituirti la tua primiera bellezza! Voglio fondere il mio volto nel tuo e
prendere per Me il tuo, e gli schiaffi, gli sputi, i disprezzi e tutto ciò che
hai sofferto nel tuo Volto SS. Ah, Figlio, se Mi vuoi viva, dammi le tue pene,
altrimenti Io muoio!"
Ed
è tanto il tuo dolore, che ti soffoca, Ti tronca la parola e resti come estinta
sul Volto di Gesù. Povera Mamma, quanto ti compatisco! Angeli miei, venite a
sollevare la Mamma mia; il suo dolore è immenso, La inonda, La soffoca e non Le
resta più vita né forza. Ma il Volere Divino, infrangendo queste onde, Le ridà
la vita.
Sei
già sulla bocca di Gesù e, baciandola, Ti senti amareggiare le labbra dal
fiele che ha tanto amareggiato la sua bocca e singhiozzando continui: "Figlio,
dì un'ultima parola alla tua Mamma. Possibile che non dovrò più ascoltare
la tua voce? Tutte le parole che Mi hai detto in vita, come tante frecce Mi
feriscono il Cuore di dolore e di amore, ed ora, vedendoti muto, si rimettono in
moto nel mio lacerato Cuore, Mi danno tante morti e a viva forza vorrebbero
strappare un'ultima tua parola. Ma non avendola, Mi straziano e Mi dicono:
Sicché non più Lo ascolterai, non sentirai più il suo dolce accento, la
melodia della sua parola creatrice! Tanti Paradisi creava in Me per quante
parole diceva. Ah, il mio Paradiso è finito e non avrò altro che amarezze! Ah,
figlio, voglio darti la mia lingua per animare la tua. Dammi ciò che tu hai
sofferto nella tua SS. Bocca, l'amarezza del fiele, la tua sete ardente, le
tue riparazioni e preghiere; e sentendo così la tua voce per mezzo di queste,
il mio dolore sarà più sopportabile e la tua Mamma potrà vivere mediante le
tue pene".
Mamma
straziata, vedo che ti affretti, perché quelli che ti stanno intorno vogliono
chiudere il sepolcro e, quasi di volata prendi le mani di Gesù fra le tue, le
baci, Te le stringi al cuore e, deponendo le tue mani nelle sue, prendi per te i
dolori e le trafitture di quelle mani SS. Poi sorvoli sui piedi di Gesù,
guardando lo strazio crudele che i chiodi hanno fatto in essi, e mentre vi
deponi i tuoi, prendi per Te quelle piaghe e Ti offri a correre al posto di Gesù
presso i peccatori, per strapparli all'inferno.
Angosciata
Mamma, ti vedo dare l'ultimo addio al Cuore trafitto di Gesù. Qui fai sosta;
è l'ultimo assalto al tuo cuore Materno; Te lo senti strappare dal petto per
la veemenza dell'amore e del dolore e, da solo, fugge a deporsi nel Cuore SS.
di Gesù.. E Tu, vedendoti senza cuore, Ti affretti a prendere nel tuo il suo
Cuore Sacratissimo, il suo Amore respinto da tante creature, i tanti suoi
desideri ardenti non compiuti per le loro ingratitudini e i dolori e le
trafitture di quel Cuore Ss., che ti terranno crocifissa per tutta la vita. E
guardando la larga ferita, la baci, ne lambisci il Sangue e, sentendoti la Vita
di Gesù, senti la forza di fare l'amara separazione. Quindi Lo abbracci e
permetti che la pietra sepolcrale Lo rinserri.
Dolente
Mamma mia, piangendo Ti prego di non permettere per adesso che Gesù sia tolto
al nostro sguardo; aspetta che prima mi chiuda in Gesù, per prendere in me la
sua Vita. Se Tu che sei la Senza macchia, la tutto Santa, la piena di Grazia,
non puoi vivere senza di Gesù, molto meno io, che sono la debolezza, la
miseria, pieno di peccati. Come posso vivere senza di Gesù? Mamma dolente, non
mi lasciare solo, portami con Te, ma prima deponimi tutto in Gesù, svuotami di
tutto per poter mettere tutto Gesù in me, come Lo hai messo in Te. Incomincia
da me l'ufficio materno che Gesù Ti ha dato sulla Croce, e facendo breccia
sul tuo Cuore materno la mia povertà estrema, con le tue stesse mani, chiudimi
tutto in Gesù.
Chiudi
nella mia mente i pensieri di Gesù, affinché nessun altro pensiero entri in
me. Chiudi gli occhi di Gesù nei miei, perché mai possa sfuggire dal mio
sguardo e il suo udito nel mio, onde sempre lo ascolti ed in tutto compia il suo
SS. volere. Deponi il suo Volto nel mio, affinché mirandolo così sfiguarato
per amor mio, Lo ami, Lo compatisca e ripari; la sua lingua nella mia, onde
parli, preghi ed insegni con la lingua di Gesù; le sue mani nelle mie, affinché
ogni movimento che faccio ed ogni opera che compio abbia vita dalle opere e
dalle azioni di Gesù; metti i suoi piedi nei miei, affinché ogni mio passo sia
per le altre creature una vita di salvezza, di forza, di zelo.
Ed
ora, afflitta Mamma mia, permettimi di baciare il suo Cuore e di lambire il suo
preziosissimo Sangue e, chiudendo Tu il suo Cuore nel mio, possa vivere del suo
amore, dei suoi desideri, delle sue pene. Infine prendi la destra irrigidita di
Gesù, affinché mi dia l'ultima benedizione.
La
pietra chiude il sepolcro e tu, straziata, lo baci e piangendo gli dai
l'ultimo addio e te ne vai; ma è tanto il tuo dolore che a momenti resti
impietrita e agghiacciata. Trafitta Mamma mia, insieme con Te dico addio a Gesù,
e piangendo voglio compatirti ed accompagnarti nella tua amara desolazione.
Voglio mettermi al tuo fianco, per darti ad ogni tuo sospiro, affanno e dolore,
una parola di conforto, una sguardo di compassione. Raccoglierò le tue lacrime
e ti sosterrò nelle mie braccia, se ti vedrò venir meno.
Ma
vedo che sei costretta a ritornare a Gerusalemme dalla via donde venisti. Appena
pochi passi, e sei già dinanzi alla Croce su cui Gesù tanto ha sofferto ed è
poi morto, e tu corri, l'abbracci e, vedendola tinta di Sangue, uno per uno si
rinnovano nel tuo Cuore i dolori che Gesù ha sofferto su di essa; ma non
potendo contenere il dolori, singhiozzando esclami: "O Croce, come, così
crudele con mio figlio? Ah, in nulla Lo hai risparmiato! Che male ti aveva
fatto? Non hai permesso a Me, dolente mamma, di dargli neppure un sorso
d'acqua mentre lo chiedeva e alla bocca riarsa hai dato fiele ed aceto! Il mio
cuore trafitto Me lo sento liquefare, e Glielo avrei voluto apprestare alle sue
labbra per dissetarlo, ma ebbi il dolore di vedermi respinta. O Croce, crudele sì,
ma santa, perché divinizzata e santificata dal contatto del mio Figlio! Quella
crudeltà che usasti con Lui, ricambiala in compassione per i miseri mortali, e
per le pene che ha sofferto su di te, impetra grazia e forza alle anime che
soffrono, affinché nessuna si perda per causa di tribolazioni e croci. Troppo
Mi costano le anime: Mi costano la vita d'un Figlio Dio, ed Io, come
Corredentrice e Madre, le lego a Te, o Croce".
E
baciandola e ribaciandola parti. Povera Mamma, quanto ti compatisco! Ad ogni
passo ed incontro sorgono nuovi dolori, che crescendo nella loro immensità e
rendendosi più amari, T'inondano, Ti affogano e ad ogni istante Ti senti
morire. Ed ecco che sei già al punto dove stamattina Lo incontrasti sfinito
sotto l'enorme peso della Croce, grondante sangue e con un fascio di spine in
testa, le quali, urtando con la Croce, penetravano dentro dentro, dandogli ad
ogni urto dolori di morte. Gli sguardi di Gesù, incrociandosi coi tuoi,
cercavano pietà, ma i soldati, per impedirvi questo sollievo, Lo spinsero e Lo
fecero cadere, facendogli versare nuovo Sangue. Tu ne vedi il terreno inzuppato,
ti getti e terra e, mentre baci quel Sangue, Ti sento dire: "Angeli
miei, venite a mettervi a guardia di questo Sangue, affinché non sia calpestata
e profanata nessuna goccia".
Dolente
Mamma, lascia che Ti dia la mano per alzarti e sollevarti, perché ti vedo
svenire sul Sangue di Gesù. Come cammini, nuovi dolori trovi; dovunque vedi
tracce di sangue, ricordi i dolori di Gesù, quindi affretti il passo e Ti
chiudi nel Cenacolo. Anch'io mi chiudo nel Cenacolo, ma il mio Cenacolo è il
Cuore SS. di Gesù e da lì voglio venire a Te per tenerti compagnia in
quest'ora di amara desolazione. Non mi regge il cuore di lasciarti sola in
tanto dolore.
Ma
mi sento trafiggere nel vedere che, come muovi la testa, Ti senti penetrare le
spine che hai preso da Gesù, le punture di tutti i nostri peccati di pensiero,
che penetrandoti fin negli occhi, ti fanno piangere lacrime e sangue. Ed avendo
nei tuoi occhi la vista di Gesù, innanzi alla tua vista passano tutte le offese
delle creature. Come ne resti amareggiata! Come comprendi ciò che ha sofferto
Gesù, avendo in Te le sue stesse pene! Ma un dolore non aspetta l'altro. Come
tendi l'orecchino, ti senti assordare dall'eco delle voci delle creature e
dalla varietà di queste offese, che arrivandoti al Cuore te lo trafiggono, e Tu
ripeti: "Figlio, quanto hai sofferto!"
Desolata
Mamma, quanto ti compatisco! Permettimi che Ti rasciughi il volto bagnato di
lacrime e di sangue; ma mi sento indietreggiare nel vederlo adesso coperto di
lividure, irriconoscibile e pallido, d'un pallore mortale. Comprendo: sono i
maltrattamenti di Gesù che hai preso su di Te, che ti fanno soffrire tanto che
come muovi le labbra nella preghiera o come sospira il tuo infuocato petto, Ti
senti l'alito amore e le labbra bruciate dalla sete di Gesù. Povera Mamma,
quanto ti compatisco! I tuoi dolori crescono sempre più e, prendendo le tue
mani nelle mie, le vedo trafitte dai chiodi. è nelle mani che senti il dolore e
vedi gli omicidi, i tradimenti, i sacrilegi e tutte le opere cattive, che
ripetono i colpi, allargando le piaghe ed inasprendole sempre più. Quanto ti
compatisco! Tu sei la vera Mamma crocifissa, tanto che nemmeno i piedi restano
senza chiodi, anzi, non solo Te li senti inchiodare, ma come strappare da tanti
passi iniqui e dalle anime che vanno all'inferno e Tu corri appresso a loro,
affinché non cadano nelle fiamme infernali.
Ma
ancora non è tutto, trafitta Mamma. Tutte le tue pene, riunendosi insieme,
fanno eco nel tuo Cuore e Te lo trafiggono, non con sette spade, ma con mille e
mille spade; molto più che, avendo in Te il Cuore Divino di Gesù, che contiene
tutti i cuori e nel cui palpito ravvolge i palpiti di tutti, come palpita dice: "Anime!",
nel tuo palpito ti senti scorrere tutti i peccati e Ti senti dare morte, e nel
palpito "Amore!" ti senti dare vita, sicché stai in continuo
atto di morte e di vita.
Mamma
crocifissa, guardandoti compatisco i tuoi dolori; sono inenarrabili. Vorrei
trasformare il mio essere in lingua e voce per compatirti, ma innanzi a tanto
dolore il mio compatimento è nulla. Perciò chiamo gli Angeli, la stessa Trinità
Sacrosanta e prego che mettano intorno a Te le loro armonie, i loro contenti e
la loro bellezza, per raddolcire e compatire i tuoi intensi dolori; che Ti
sostengano fra le loro braccia e Ti ricambino in amore tutte le tue pene.
Ed
ora, desolata Mamma, grazie a nome di tutti, per tutto ciò che hai sofferto, e
Ti prego, per questa tua amara desolazione, di venirmi ad asistere nel momento
della mia morte. Quando mi troverò solo ed abbandonato da tutti, in mezzo a
mille ansie e timore, vieni tu allora a ridarmi la compagnia che tante volte Ti
ho fatto invita, vieni ad assistermi, mettiti al mio fianco e mettimi in fuga il
nemico; lava l'anima mia con le tue lacrime, coprimi col Sangue di Gesù,
vestimi coi suoi meriti, abbelliscimi e risanami coi tuoi dolori e con tutte le
pene e le opere di Gesù ed in virtù di esse, fa scomparire tutti i miei
peccati, dandomi totale perdono. E nello spirare, ricevimi fra le tue braccia ,
mettimi sotto il tuo manto, nascondimi allo sguardo del nemico, portami di
volata al Cielo e mettimi nelle braccia di Gesù. Così restiamo intesi, cara
Mamma mia!
Ed
ora ti prego di ridare la compagnia che ti ho fatto oggi a tutti gli
agonizzanti. Fa a tutti da Mamma; sono momenti estremi e ci vogliono grandi
aiuti. Perciò non negare a nessuno il tuo ufficio materno.
Un'ultima
parola: mentre Ti lascio, ti prego di chiudermi nel Cuore Sacratissimo di Gesù
e Tu, dolente Mamma mia, fammi da sentinella, affinché Gesù non mi metta fuori
ed io, anche a volerlo, non ne possa uscire. Perciò ti bacio la mano materna e
tu benedicimi. Così sia.
Nos
cum prole pia, benedicat Virgo Maria.
Riflessioni e pratiche
Gesù
viene sepolto; una pietra Lo rinserra ed impedisce alla Mamma che più rimiri il
Figlio. E noi ci nascondiamo agli sguardi delle creature, siamo indifferenti se
tutti ci dimenticano? Nelle cose sante, rimaniamo indifferenti, con quella santa
indifferenza che non ci fa trasgredire nulla? Nell'abbandono totale di Gesù,
vinciamo tutto con una santa indifferenza che ci porta continuamente a Lui? E
con la nostra costanza, Gli formiamo dolce catena per attirarLo a noi? Il nostro
sguardo è sepolto nelle sguardo di Gesù, in modo che non guardiamo altro, se
non ciò che vuole Gesù? La nostra voce e sepolta nella voce di Gesù, in modo
che se vogliamo parlare non parliamo che con la lingua di Gesù? I nostri passi
sono sepolti nei suoi, in modo che come camminiamo resti l'impronta non dei
nostri, ma dei passi di Gesù? E il nostro cuore è sepolto nel suo, per poter
amare e desiderare come ama e desidera il suo Cuore?
Mamma
mia, quando Gesù, pel bene della mia anima, a me si nasconde, dammi la grazia
che avesti Tu nella privazione di Lui, affinché io Gli possa dare tutta la
gloria che tu Gli desti, quando Egli fu deposto nel Sepolcro.
O
Gesù, Ti voglio pregare con la tua voce, e come la tua voce penetrava i Cieli e
si percuoteva nelle voci di tutti, così la mia, facendo onore alla tua stessa
voce, penetri fin nei Cieli per darTi la gloria e l'amore della tua stessa
parola.
Mio
Gesù, il mio cuore palpita, ma non son contento se non mi fai palpitare col tuo
e, col tuo palpito, amerò come ami Tu. Ti darò l'amore di tutte le creature
ed uno sarà il grido: amore, Amore!!... O mio Gesù, fa onore a Te stesso e in
tutto ciò che faccio, metti l'impronta del tuo stesso potere, del tuo amore e
della tua gloria.
Offerta e Ringraziamento
Mio
amabile Gesù, tu mi hai chiamato, in quest'ora della tua passione a tenerti
compagnia, ed io son venuto. Mi pareva di sentirti, angosciato e dolente,
pregare, riparare e patire e con le voci più commoventi ed eloquenti perorare
la salvezza delle anime. Ho cercato di seguirti in tutto, e ora, dovendoti
lasciare per le mie solite occupazione, sento il dovere di dirti "Grazie"
e "sii benedetto!". Sì, o Gesù, grazie ti ripeto mille
e mille volte, e ti benedico per tutto ciò che hai fatto e patito per me
e per tutti. Grazie e ti benedico per ogni goccia di sangue o
lacrima che hai versato, per ogni respiro, per ogni palpito, per ogni passo,
parola, sguardo, amarezza ed offesa che hai sopportato. In tutto, o mio Gesù,
intendo segnarti con un "Grazie" e un "Ti
benedico".
Deh, o Gesù, fa che tutto il mio essere ti mandi un flusso continuo di ringraziamenti e di benedizioni, in modo da attirare su di me e su tutti il flusso delle tue benedizioni e grazie. Deh, o Gesù, stringimi al tuo cuore e con le tue mani santissime segna ogni particella del mio essere col tuo "Ti benedico", per fare che da me altro non possa uscire che un inno continuo d'amore verso di te. Perciò mi lascio in Te per seguirti in ciò che farai, anzi opererai tu stesso per me; ed io fin d'ora lascio i miei pensieri in Te per difenderti dai tuoi nemici, il respiro per corteggio e compagnia, il palpito per dirti "Ti amo", e rifarti dell'amore che non ti danno gli altri; le gocce del mio sangue a ripararti e a restituirti gli onori e la stima che tolgono i tuoi nemici con gli insulti, sputi e schiaffi, e tutto il mio essere per custodia. Dolce mio Amore, sebbene debba attendere alle mie occupazioni, resto nel Tuo Cuore; ho paura di uscire, tu mi terrai in Te, non è vero? I nostri palpiti si intenderanno a vicenda e si confonderanno insieme, in modo da darmi vita, amore, stretta unione inseparabile con Te. Mio Gesù, se vedi che sto per sfuggirti, il tuo palpito si acceleri nel mio, le tue mani mi stringano più forte al tuo Cuore, i tuoi occhi mi guardino e mi gettino saette di fuoco, affinché io, sentendoTi, mi lasci subito tirare all'unione con te. Deh, mio Gesù, dammi il bacio del divino Amore, abbracciami e benedicimi; io ti bacio nel tuo dolcissimo Cuore e resto in te. La benedizione di Dio Onnipotente, Padre e Figlio e Spirito Santo discenda su di noi e rimanga sempre. Amen